Si è spento il padre gesuita Roberto Busa

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Si è spento ieri, all’età di quasi 98 anni, il padre gesuita Roberto Busa. Nato nel 1913 a Vicenza, ha frequentato il seminario insieme con l’allora padre Albino Luciani, diventato poi Papa Giovanni Paolo I. Professore di filosofia e scienziato di fama mondiale, è stato un pioniere degli studi linguistici con l’ausilio dell’informatica. Sulla figura di padre Busa, si sofferma al microfono di Amedeo Lomonaco il direttore della nostra emittente, padre Federico Lombardi:

 

R. – “Padre Busa fa storia nell’applicazione dell’informatica agli studi ecclesiastici. Si laureò in filosofia con una tesi su San Tommaso, con uno studio della particella “in” nel vocabolario e nelle opere di San Tommaso. “In” era una parola chiave per capire l’interiorità, la presenza di Dio nelle creature. Dopo aver concluso questa tesi brillantemente, si era però reso conto dell’importanza dell’analisi linguistica, dello studio delle parole nelle opere di grandi autori. A quei tempi, c’erano i primi computer. Erano gli anni ’50, la preistoria dei computer, e padre Busa ebbe, ancora giovanissimo, l’idea di applicare i computer agli studi di analisi del linguaggio filosofico e teologico”.

Padre Roberto Busa
Grande interesse della Chiesa per le nuove tecnologie

“Quindi andò dai fondatori dell’Ibm, in America, e propose loro questo progetto e vennero messi a sua disposizione proprio i primi strumenti dell’informatica. Padre Busa cominciò, già nei primi anni ’50, un progetto sistematico di analisi di tutto il linguaggio, il vocabolario di San Tommaso e tutte le sue opere in latino per studiarle con l’ausilio del computer. Quest’opera durò praticamente 40 anni. Padre Busa ha rappresentato degnamente per decenni l’interesse e l’attenzione della Chiesa alle nuove tecnologie dell’informatica”.

Pioniere dell’informatica

D. – Una frontiera in cui padre Busa è stato sicuramente un pioniere, anticipando delle applicazioni che poi sono quotidiane anche oggi su internet…

R. – Certamente, quando padre Busa cominciò la sua opera, le memorie informatiche erano fatte di schede perforate, poi di nastri magnetici e lui conobbe tutte queste tecnologie. Ha passato tutta la storia dell’evoluzione della tecnologia informatica applicandola per tempo tra i primi – forse per primo – all’analisi sistematica del linguaggio. E del linguaggio filosofico e teologico, San Tommaso è stato – credo – il primo autore studiato sistematicamente in questo modo.

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