Missione europea del presidente Bush

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Entra nel vivo la missione europea del presidente americano, George Bush, arrivato ieri a Vienna per partecipare all’odierno vertice tra Stati Uniti e Unione Europea. Il summit, apertosi tra straordinarie misure di sicurezza, affronta diversi nodi focali, tra i quali il programma nucleare iraniano, la difficile situazione irachena e la riduzione dei sussidi agricoli. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Il vertice conferma una nuova sinergia euro-americana. Nel suo 15.mo viaggio nel Vecchio Continente, Bush non trova più, infatti, l’Europa divisa tra chi appoggiava od osteggiava la missione irachena. Adesso, contano di più i legami transatlantici e la cooperazione per sbloccare il processo di pace tra israeliani e palestinesi, liberare il Libano dall’interferenza siriana e vincere le durissime battaglie contro la povertà, l’AIDS e la fame.

Sfide molteplici

Le sfide riguardano, poi, anche la minaccia terroristica globale, la ricostruzione e la democratizzazione di Iraq e Afghanistan ma, soprattutto, la Corea del Nord. Il Paese asiatico, infatti, sarebbe pronto ad effettuare un test per il lancio di un missile intercontinentale. Missile in grado di raggiungere, secondo indiscrezioni, anche l’Alaska. Dal vertice emergono, poi, temi economici. Tra questi, la richiesta americana di una riduzione dei sussidi agricoli per consentire lo sblocco dei negoziati commerciali del Doha Round.

Il nodo dei voli segreti della Cia

Ma oltre a questa unità di intenti e ad un incrocio di propositi, rimangono sul tavolo due spinose questioni: quelle relative ai voli segreti della CIA in Europa per trasferire sospetti terroristi e al carcere americano di Guantanamo a Cuba. Bush ha già espresso nei giorni scorsi il desiderio di chiudere il penitenziario, dove sono detenuti 460 presunti terroristi in attesa di giudizio, ma ha anche detto che una chiusura immediata è impossibile.

Linee guida già tracciate

Le linee da seguire, comunque, sono già state tracciate: la bozza del comunicato congiunto del vertice di Vienna sottolinea, infatti, l’importanza di “rispettare gli obblighi derivanti dalla tutela dei diritti dell’uomo, anche nella lotta contro il terrorismo”. Dopo il summit, che si chiude nel pomeriggio, Bush si recherà a Budapest per celebrare, quattro mesi prima della data effettiva, il 50.mo anniversario dell’insurrezione ungherese contro il giogo sovietico.

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