In Giordania incontro tra Olmert e Abu Mazen

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

A Petra, in Giordania, si è tenuta, stamani, la prevista riunione informale tra il primo ministro israeliano, Ehud Olmert, e il presidente dell’Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen. L’occasione per il colloquio tra i due leader è stata fornita da una colazione di lavoro offerta dal re giordano Abdallah II. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Seduti allo stesso tavolo, Olmert ed Abu Mazen si sono incontrati per la prima volta da quando il premier israeliano si è insediato a pieno titolo come successore di Ariel Sharon. Il colloquio informale ha già prodotto un primo risultato: il primo ministro israeliano si è detto disposto a “compiere ogni sforzo” pur di raggiungere la pace in Medio Oriente. Per questo è disponibile ad un nuovo incontro con il presidente palestinese. Il portavoce della presidenza palestinese ha precisato, poi, che una riunione ufficiale potrebbe essere organizzata “nelle prossime settimane”.

Cruciali gli aspetti economici

Non è stata ancora indicata la sede, ma sul tema non sembrano esserci dubbi: il conflitto israelo-palestinese e una sua possibile soluzione. “Sono disposto a mettere in gioco ogni cosa per un unico fine: conseguire la pace, raggiungere un compromesso”, ha dichiarato Olmert. “Abbiamo discusso di tutte le questioni di interesse pubblico”, ha aggiunto Abu Mazen. Il vice premier israeliano, Shimon Peres, ha anche indicato la strategia da seguire per rendere accessibile la strada della riconciliazione: bisogna prima affrontare gli aspetti economici, ha detto Peres, quindi quelli politici.

Aperta indagini dopo uccisione di civili palestinesi in seguito a raid israeliani

Partendo dal versante economico, ha precisato il vice premier israeliano, si può aprire la porta alla pace politica. In Israele, intanto, il capo di Stato maggiore dell’esercito ha ordinato l’apertura di un’indagine interna sull’uccisione di civili palestinesi nei raid aerei compiuti dalle forze israeliane nella Striscia di Gaza.

Sparato un missile da un elicottero israeliano

L’ultima operazione militare è stata sferrata ieri sera, quando un missile sparato da un elicottero israeliano ha mancato il suo bersaglio ed ha centrato un’abitazione, uccidendo una donna incinta e suo fratello. Un ennesimo episodio di violenza, al quale bisogna contrapporre, comunque, un nuovo segnale di speranza: dopo due giorni di difficili trattative, è stato approvato a Ginevra l’ingresso delle società di soccorso, palestinese e israeliana, nella Croce rossa internazionale. Nello Stato ebraico, il simbolo della Croce rossa sarà un cristallo rosso.

 

 

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