© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Si fa sempre più difficile la situazione in Afghanistan, dove ogni giorno si contano nuove vittime: un soldato della coalizione è morto, questa mattina, in seguito ad un’imboscata tesa dai talebani al confine con il Pakistan. Ieri, 35 ribelli taleban sono rimasti uccisi, inoltre, durante un raid contro una roccaforte di ribelli nella provincia meridionale di Helmand.  La tensione è alta anche a Kabul, dove Amedeo Lomonaco ha raggiunto telefonicamente Gino Strada, fondatore di “Emergency”:

R. – La città, in questo momento, è militarizzata, c’è pochissimo traffico, e la situazione è molto tesa. E’ una guerra che è in una fase di recrudescenza.

D. – Quali sono, secondo te, le cause di queste violenze?

R. – La mia impressione è che non sia soltanto un problema di frange e di persone armate. Penso che ci sia una insofferenza generale della popolazione verso questa occupazione militare che ormai va avanti da cinque anni senza, tra l’altro, migliorare le condizioni di vita della popolazione stessa.

D. – Come si vive, oggi, in Afghanistan?

R. – Il modo in cui la popolazione vive sta ad indicare che ci sono problemi nuovi e drammatici in Afghanistan. La situazione, cioè, è andata peggiorando. Kabul è diventata una città invivibile: ogni giorno, muoiono tre bambini per incidenti stradali. La capitale afghana è una città inquinata come poche e i prezzi sono aumentati dieci volte. In Afghanistan è anche aumentata drammaticamente, in cinque anni, la criminalità comune e droghe pesanti oggi circolano liberamente a Kabul. Sono anche comparse la prostituzione e l’AIDS. Tutto questo è un disastro, per un Paese!

D. – Quali sono le urgenze per l’Afghanistan?

R. – Io credo che la prima urgenza sia quella di avere un Paese libero, senza militari stranieri. Poi, credo che gli afghani debbano trovare un accordo tra di loro e capire quali sono i problemi più drammatici. Uno di questi è la sanità: ancora oggi, per 25 milioni di persone ci sono sei letti di rianimazione, i sei letti dell’ospedale di Emergency a Kabul! E poi, ovviamente, c’è da considerare tutto il resto: c’è la scuola, ci sono i servizi sociali, c’è un Paese da costruire …

Foto:

By Matteo Masolini (Gino Strada #3) [CC BY-SA 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0)], via Wikimedia Commons

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