Nuovi test missilistici della Corea del Nord

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
Crescono i timori della comunità internazionale dopo una serie di test missilistici effettuati, ieri, dalla Corea del Nord. In Giappone è stato alzato il livello di allerta e negli Stati Uniti, il Comando di difesa aereo americano continua a monitorare la situazione. Per discutere sulla crisi innescata dagli esperimenti nordcoreani, si riunirà inoltre, nel pomeriggio, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Il capo di stato maggiore russo e fonti sudcoreane hanno reso noto che sono stati lanciati, in tutto, dieci missili. Un razzo intercontinentale, in grado di raggiungere l’Alaska, è precipitato subito dopo il lancio. Gli altri erano a medio e corto raggio. Si è innescata, a questo punto, una crisi dagli effetti imprevedibili? Ascoltiamo Luca D’Ammora, coordinatore di Amnesty International Italia per la Corea del Nord:
R.- Dobbiamo dire che questa non è una situazione completamente nuova. In realtà, ci sono state già situazioni analoghe anni fa. Dal 2002, da quando si è aperta questa nuova fase della crisi internazionale nei rapporti tra Corea del Nord e Stati Unitiin primis, si susseguono fasi di provocazione – definiamole così – fasi in cui sembra, invece, prevalere la diplomazia.
Esperimenti non confermati dalla Corea del Nord
In Corea del Nord, il governo non ha ufficialmente confermato gli esperimenti ma sul quotidiano del partito comunista si legge che il Paese ha “una potenza militare invincibile”. Proprio l’apparato militare nord coreano sembra costituire uno strumento di pressione…
R. – L’apparato militare nord-coreano è un apparato che indubbiamente è in grado di fare paura a molti, soprattutto a Paesi vicini come a Corea del Sud e Giappone. E’ un apparato che ha beneficiato, in passato, di molti investimenti, sostenuti dall’ex-Unione Sovietica, precedentemente, e poi, in parte, anche dalla Cina e da risorse interne…
Spesa militare altrissima
Ma come spiegare l’alta spesa militare in un Paese gravemente colpito dalla miseria? Ascoltiamo ancora Luca D’Ammora:
R. – Il governo della Corea del Nord non ha mai dimostrato di preoccuparsi particolarmente della propria popolazione; la minaccia militare è l’arma che viene utilizzata per giocare un ruolo sulla scena internazionale e ottenere le risorse necessarie per il sostentamento del governo. Chi ci rimette, evidentemente, è in primo luogo proprio la popolazione nordcoreana, 20 milioni di cittadini che soffrono di una condizione di estrema indigenza. Si stima che siano circa due milioni le vittime della carestia che, dalla metà degli anni Novanta, affligge il Paese. Ci sono, poi, moltissimi bambini che soffrono per malnutrizione cronica e se a questo si aggiunge una situazione di violazione diffusa anche dei più elementari diritti umani, si ha il quadro complessivo della vita della popolazione nordcoreana.
Dalla comunità internazionale sono già arrivate ferme condanne. L’Unione Europea ha condannato gli esperimenti, la Russia ha definito i test “una provocazione”, la NATO esprime preoccupazione e la Casa Bianca parla di “sfida alla comunità internazionale”. Il governo giapponese ha minacciato, poi, sanzioni contro la Corea del Nord e il premier Koizumi ha comunque ribadito l’urgenza di mantenere uno spazio per il dialogo. In una nota governativa della Corea del Sud si legge, poi, che “l’esecutivo di Pyongyang si troverà ancora più isolato sulla scena internazionale”. Il ministro degli Esteri cinese ha espresso, infine, la speranza che “tutte le parti interessate mantengano la calma”.