Blackout elettrico negli Stati Uniti

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

“Il più grave blackout elettrico della storia degli Stati Uniti che, la scorsa notte, ha interessato l’area orientale del Paese ma anche gran parte del Canada, non è stato causato da un atto di terrorismo”. Con questo annuncio il presidente americano, George Bush, ha escluso la matrice terroristica dietro l’interruzione di corrente che ha paralizzato diverse città statunitensi tra le quali New York, Detroit e Pittsburgh.

Problema nazionale

Il capo della Casa Bianca, che ha disposto ogni assistenza agli Stati colpiti, non ha comunque minimizzato l’accaduto: “Si è trattato di un colossale problema nazionale – ha dichiarato – che ha reso evidente la necessità di ammodernare, nel Paese, le rete di distribuzione dell’elettricità”. Anche il sindaco di New York, Michael Bloomberg, ha escluso, in una conferenza stampa, l’ipotesi terrorismo: “Non trasformate un incidente in una tragedia” ha detto. Bloomberg ha anche affermato che il ripristino della corrente elettrica è questione di ore, ed ha assicurato che “le operazioni di soccorso procedono con calma e ordine”.

Interrotte attività delle centrali nucleari

Il blackout, scattato alle 16.11 locali (le 22.11 italiane) ha interrotto l’attività delle centrali nucleari generando tra l’altro folle di cittadini che dagli uffici si sono riversati nelle strade per tornare a casa e bloccando diverse migliaia di persone nelle metropolitane. Sono piombati nel buio gli Stati del Nord-Est fino all’Ohio, al Michigan e il Sud del Canada. L’emergenza ha avuto ripercussioni anche sul mercato valutario: il dollaro è immediatamente crollato rispetto all’euro, salvo poi risalire quando da più parti è arrivata l’assicurazione che non si trattava di un attentato.

Da chiarire le cause

Il Governatore dello Stato di New York, George Pataki, ha intanto dichiarato lo stato di emergenza e ha ammesso di ignorare al momento le cause esatte all’origine dell’interruzione di corrente. Si fanno diverse ipotesi sulle cause del gigantesco blackout: quella di un fulmine, abbattutosi sulla centrale delle cascate del Niagara e dai successivi sovraccarichi di energia che avrebbero intasato e bloccato la rete della East Coast americana interconnessa a quella canadese, è stata smentita da un portavoce dell’agenzia dell’Energia di New York, Jack Murphy. Tra le ipotesi al vaglio dell’Fbi c’è anche quella di un virus informatico che potrebbe aver infettato i computer delle centrali elettriche e causato la catena che ha provocato l’emergenza.

L’elettricità sta gradualmente tornando nelle principali città del Nord-Est del continente americano ed è stata ripristinata anche in alcuni quartieri di Toronto, la principale città canadese con quattro milioni di abitanti.

**********

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *