Iraq. raid americano in un villaggio

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Un raid aereo americano in un villaggio a nord di Baghdad, l’esplosione di un’autobomba in un mercato della capitale, e un attentato kamikaze contro una folla di anziani. Sono gli ultimi episodi di violenza che hanno scosso l’Iraq. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

In Iraq, 15 persone sono rimaste uccise in seguito ad un raid condotto dall’esercito americano a nord di Baghdad. Testimoni oculari hanno precisato che le vittime di questa operazione, compiuta nella notte, erano agricoltori appartenenti ad una stessa famiglia. Secondo il comando militare americano, che ha confermato il raid, si trattava invece di insorti legati ad Al Qaeda. Sempre nella capitale, sono morte altre sette persone per l’esplosione di un’autobomba in un mercato, in pieno centro cittadino.

Attacco kamikaze a Bassora

A Bassora, un attentato compiuto da un kamikaze contro un gruppo di anziani e disabili che si erano radunati davanti agli uffici cittadini della previdenza sociale, ha causato inoltre la morte di una donna e dell’attentatore. Il ministero della Difesa americano ha reso noto, poi, che sono stati trovati i corpi senza vita di due soldati statunitensi rapiti, nei giorni scorsi, nello Stato arabo. Il sequestro era stato rivendicato da Al Qaeda. In Iraq e nel mondo ha ricevuto, intanto, vasta eco la notizia della richiesta della condanna a morte avanzata, ieri, dal pubblico ministero durante il processo contro l’ex presidente iracheno, Saddam Hussein.

Da “Avvenire” appello per evitare la condanna capitale a Saddam

Il quotidiano cattolico italiano “Avvenire” scrive che “politicamente, forse, l’ergastolo in regime di carcere duro non darebbe adeguata soddisfazione alle vittime delle persecuzioni (sciiti e curdi) mentre potrebbe apparire come eccessivamente indulgente nei confronti dei sunniti, minoranza prevaricante per decenni”. “Ma la ragion di Stato – si legge ancora sul giornale che chiede di non uccidere Saddam – non annulla le istanze dell’etica”.

Il Giappone annuncia il ritiro delle truppe

L’associazione “Nessuno tocchi Caino” ribadisce, inoltre, che una eventuale condanna capitale contro Saddam, “sarebbe anche un grave errore politico, perché offrirebbe alla guerriglia sunnita e al terrorismo un martire di cui nutrirsi, un mito da sbandierare”. In Giappone, infine, il premier Koizumiha annunciato il ritiro delle truppe giapponesi di stanza nel Paese arabo. Il ministero della Difesa nipponico ha subito diramato l’ordine per il rimpatrio, che sarà completato nelle prossime settimane.

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