© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

In Iraq, l’organizzazione terroristica Al Qaeda, dopo aver rivendicato l’abbattimento di un elicottero statunitense ieri a Ramadi, ha lanciato nuove minacce contro i diplomatici stranieri presenti nel Paese arabo. Sul terreno, intanto, la guerriglia ha sferrato un ennesimo attacco contro le forze di polizia. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Nove agenti iracheni sono rimasti uccisi per un attacco condotto dai ribelli contro un checkpoint a nord di Baghdad. Secondo fonti della polizia, un gruppo di miliziani armati di mitragliatrici ha attaccato un posto di blocco alle porte di Baquba, poco dopo l’inizio delle celebrazioni per la conclusione del Ramadan. Al Qaeda ha rivendicato, intanto, l’abbattimento di un elicottero nei pressi di Ramadi che ha provocato ieri la morte di due soldati americani.

Monito ai diplomatici stranieri

Il gruppo terroristico ha lanciato, inoltre, un duro monito ai diplomatici stranieri in Iraq: “Lasciate il Paese – si legge in un comunicato – se non volete rischiare di essere assassinati”. Ieri, l’organizzazione guidata in Iraq dal giordano Al Zarqawi ha annunciato che due diplomatici marocchini, rapiti ad ottobre, saranno uccisi perché ritenuti apostati. Inquietanti rivelazioni giungono, infine, dagli Stati Uniti: dall’ufficio del vice presidente Dick Cheney sarebbero partite direttive per autorizzare i soldati americani a compiere sevizie sui prigionieri in Iraq e in Afghanistan. Ad accusare Cheney è il colonnello Wilkerson, capo di gabinetto dell’ex segretario di Stato Colin Powell.

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