© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

In Iraq un attentato e un attacco hanno riacceso la violenza a Baghdad provocando la morte di almeno 30 persone. Le due azioni sono state rivendicate da un gruppo estremista legato al giordano Al Zarqawi. Violenze anche a Mossul dove 6 iracheni sono morti in due distinti agguati condotti dalla guerriglia. Il Parlamento ucraino ha approvato, intanto, una risoluzione che chiede il ritiro delle truppe inviate da Kiev in Iraq. Sulla situazione del Paese arabo, dove stamani è arrivato il segretario generale della Nato Jaap de Hoop Scheffer per incontrare i componenti della missione di addestramento dell’Alleanza Atlantica, il servizio di Amedeo Lomonaco:

Dopo alcuni giorni di relativa calma, il dramma della violenza ha nuovamente colpito il Paese arabo: Baghdad è stata teatro di una forte esplosione, avvenuta davanti ad una moschea sciita nell’area di Adhamiya. La deflagrazione ha provocato la morte di almeno 14 persone. Nel quartiere, a prevalenza sunnita e devastato negli ultimi tempi da una serie di attacchi della guerriglia, si teme ora che questo episodio di violenza possa acuire le tensioni. E sempre nella capitale, 16 agenti sono rimasti uccisi in seguito ad un agguato condotto da un gruppo di insorti contro un commissariato di polizia. Testimoni hanno raccontato che l’edificio è stato attaccato e circondato da cecchini appostati sui tetti delle case.

Stragi rivendicate da Al Qaeda

Le due stragi sono state rivendicate con un comunicato pubblicato su internet da un gruppo del terrorista giordano Al Zarqawi. Il Paese è stato scosso, intanto, da un altro attacco: con l’approssimarsi delle elezioni, previste il prossimo 30 gennaio, si intensificano infatti gli agguati contro i centri elettorali: una bomba è stata lanciata stamani contro un ufficio di Bassora, nel sud dell’Iraq, senza provocare vittime. Si devono rimarcare infine due importanti operazioni antiterrorismo: tre iracheni sospettati di aver pianificato un attentato per uccidere il primo ministro Iyad Allawi, che attualmente si trova in visita a Berlino, sono stati arrestati dalla polizia tedesca. I servizi di sicurezza russi hanno annunciato, inoltre, “l’eliminazione” del “vicecapo di Al Qaeda nel Caucaso del nord”, il siriano Marvan ucciso in un raid lo scorso 25 novembre in Inguscezia.

 

 

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