Tensione sulla spianata delle moschee

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Sempre alta la tensione in Medio Oriente. Anche oggi restano in vigore alcune misure di sicurezza della polizia israeliana, che ieri è intervenuta per impedire al gruppo nazionalista ebraico di entrare sulla spianata delle moschee. I palestinesi hanno risposto con il lancio di razzi sulle colonie ebraiche nella Striscia di Gaza. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

L’ingresso alla Spianata delle moschee continua ad essere vietato ai non musulmani. Possono invece recarsi sul luogo sacro all’Islam, dove due mila anni fa sorgeva il Tempio di Gerusalemme, i musulmani che hanno più di 40 anni. Sono queste alcune delle misure adottate stamani dopo la grande tensione vissuta nelle ultime ore a Gerusalemme: solo l’imponente sistema di sicurezza predisposto da Tel Aviv ha evitato ieri lo scontro tra palestinesi e nazionalisti israeliani. La polizia ha impedito agli ultraortodossi ebrei di partecipare all’annunciata manifestazione sulla Spianata per protestare contro il ritiro di Israele dalla Striscia di Gaza.

Arrestati nazionalisti israeliani

Trentuno nazionalisti israeliani sono stati arrestati ed un poliziotto è rimasto ferito. Altri focolai di tensione si registrano nel nord della Cisgiordania dove l’esercito israeliano ha condotto stamani un’operazione militare a Nablus. Un esponente di Al Fatah è stato arrestato. A Gaza, intanto, si sono svolti ieri i funerali dei tre ragazzi palestinesi uccisi sabato scorso da soldati israeliani nel campo profughi di Rafah. In questo scenario dominato dall’instabilità, la tregua sembra vacillare.

Abu Mazen: grave violazione della tregua

Il presidente palestinese Abu Mazen, riferendosi all’episodio di Rafah, ha parlato di ‘grave violazione del cessate il fuoco’. Il premier israeliano Ariel Sharon, che sarà ricevuto tra poco dal presidente americano George Bush a Washington, ha replicato sottolineando che i tiri di mortaio contro colonie e postazioni delle truppe di Israele nella striscia di Gaza violano gli accordi di Sharm el Sheikh. Tra i temi in agenda per i colloqui tra Sharon e Bush figurano il ritiro israeliano da Gaza ed il congelamento degli insediamenti ebraici nei Territori.

 

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