Presentato Millennium Ecosystem Assessment

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Negli ultimi 50 anni gli esseri umani hanno modificato gli ecosistemi più rapidamente e profondamente che in qualsiasi altro periodo della storia umana. Questo ha prodotto la più ampia e sostanziale perdita irreversibile di diversità della vita sulla terra. E’ una delle conclusioni del ‘Millennium Ecosystem Assessment’, il più approfondito compendio sullo stato attuale degli ecosistemi presentato stamani a Roma in una conferenza stampa congiunta FAO – WWF. Il Millenium Ecosystem Assessment è stato realizzato tra il 2001 ed il 2005 con l’obiettivo di comprendere la situazione del pianeta e le conseguenze dei cambiamenti climatici. L’elaborazione del rapporto ha coinvolto oltre 1360 esperti provenienti da 95 Paesi per stabilire le basi scientifiche delle azioni necessarie a rafforzare la conservazione e l’utilizzo sostenibile degli ecosistemi.

Dossier del Millennium Ecosystem Assessment

Il Millennium Ecosystem Assessment concentra l’attenzione sulla complessità delle interazioni tra i sistemi naturali ed i sistemi sociali ed in particolare sullo straordinario valore dei servizi che gli ecosistemi forniscono alle società umane. Alla conferenza stampa per presentare il rapporto hanno partecipato il professor Riccardo Valentini dell’Università della Tuscia, e Gianfranco Bologna, direttore scientifico e culturale del WWF Italia. Entrambi hanno sottolineato come il degrado dei servizi degli ecosistemi rappresenti una vera e propria perdita del capitale naturale di cui l’uomo può disporre. Non è mai troppo tardi per invertire l’attuale tendenza al degrado dovuto a diverse cause quali la deforestazione, la desertificazione, e gli effetti del gas serra. Il problema del degrado degli ecosistemi – ha fatto notare Valentini – è ben chiaro alla comunità scientifica. Ma la valutazione del suo impatto – ha concluso – è una responsabilità politica e dipende dalla capacità o meno di affrontare l’emergenza ambientale.

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