Nicaragua: diocesi non ospiteranno i giovani in vista della Gmg di Panama
© Amedeo Lomonaco, il mio articolo su VaticanNews – Le diocesi del Nicaragua, Paese scosso da aprile da violenze che hanno provocato centinaia di morti, non ospiteranno migliaia di pellegrini provenienti da tutto il mondo in vista della Gmg di Panama 2019.
A causa della grave crisi che ha colpito il Nicaragua, la Conferenza episcopale nicaraguense ha deciso di non ospitare le “Giornate nelle diocesi per la Giornata mondiale della gioventù” che si terrà a Panama dal 22 al 27 gennaio 2019. E’ quanto si legge in un comunicato diffuso dalla Conferenza episcopale del Nicaragua. I giovani che prenderanno parte alla Giornata mondiale della Gioventù saranno accolti, al loro arrivo, dalle diocesi di Panama e Costa Rica.
A Panama previsti almeno 300 mila pellegrini
Si stima che Panama, nei giorni della Gmg, sia pronta a ricevere almeno 300 mila pellegrini, accompagnati da sacerdoti e vescovi. La maggior parte arriverà, probabilmente, da Paesi dell’America centrale. A Vatican News padre João Chagas, responsabile dell’Ufficio giovani del Dicastero per i laici, la famiglia e la vita si sofferma sulla decisione presa dalla Conferenza episcopale del Nicaragua. Essendo Panama un piccolo Paese – spiega – era stato inizialmente deciso di estendere l’ospitalità, nei giorni che precederanno la Gmg, anche a Costa Rica e Nicaragua. La grave crisi che ha scosso il popolo nicaraguense – aggiunge – ha determinato questa nuova decisione.
Osa approva risoluzione per Commissione speciale
L’Organizzazione degli Stati americani (Osa) ha approvato ieri una risoluzione per la creazione una Commissione speciale, composta da esponenti di diversi Paesi, che avrà il compito di affiancarsi al Dialogo nazionale e di cercare soluzioni pacifiche alla crisi in Nicaragua. La Commissione è stata proposta da Stati Uniti, Argentina, Cile, Messico, Brasile, Colombia, Perù e Canada. Il ministro degli Esteri nicaraguense, Daniel Moncada, ha affermato che non si autorizzerà l’ingresso dei membri della Commissione nel Paese. Inevitabilmente, secondo quanto dichiarato dall’Osa, scatteranno le sanzioni. Intanto il presidente della Conferenza episcopale nicaraguense, il cardinale Leopoldo Brenes, ha smentito di avere avuto contatti con il governo negli ultimi giorni, in vista della ripresa del Dialogo nazionale.
Chieste indagini serie e tempestive
Intanto in Nicaragua la situazione resta drammatica. La Commissione Interamericana per i Diritti Umani ha reso noto ieri che sono almeno 317 le persone rimaste uccise in seguito alla dura campagna di repressione governativa iniziata ad aprile. In una nota ufficiale, la Commissione ha chiesto al governo del Nicaragua di “rispettare in modo efficace i suoi obblighi internazionali in materia di diritti umani”. Il commissario relatore della Commissione per il Nicaragua, Antonia Urrejola, ha esortato in particolare “lo Stato del Nicaragua ad indagare tempestivamente e seriamente su ciascuno di questi crimini” con “una registrazione aggiornata, affidabile e trasparente di tutte le morti”.