Iter Europaeum: tra le chiese di Roma con lo sguardo verso Croazia, Irlanda e Germania

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Amedeo Lomonaco, il mio articolo su VaticanNews: Il cammino sviluppato per celebrare i 50 anni di relazioni diplomatiche tra Santa Sede e Unione Europea si snoda in questa domenica tra le chiese di San Girolamo dei Croati, di Sant’Isidoro a Capo le Case e la Chiesa evangelica luterana.

Prosegue il cammino di Iter Europaeum, il progetto promosso per valorizzare i legami tra i Paesi membri dell’Unione europea e la Santa Sede. Nella quarta domenica di questo denso percorso, il programma si apre alle ore 10.00 con la Messa nella chiesa di San Girolamo dei Croati. Presiede la celebrazione il cardinale Mario Grech, segretario generale del Sinodo dei Vescovi.

Chiesa di San Girolamo dei Croati

La chiesa di San Girolamo dei Croati sorge nel centro storico di Roma. Nel 1453 Papa Niccolò V conferì alla Confraternita di San Girolamo la vecchia e diroccata chiesetta di Santa Marina. I membri della Confraternita erano croati provenienti dalla Croazia settentrionale, dalla Bosnia e dalla Dalmazia. La Confraternita riparò una piccola chiesa dedicandola a San Girolamo, originario della Dalmazia. La chiesa è ricca di opere artistiche ed è il centro della vita religiosa della comunità croata di Roma. E’ anche meta di pellegrinaggio dei fedeli croati da tutto il mondo. Negli ultimi tre anni, si sono svolti grandi lavori di restauro riportando la chiesa al suo splendore originale. Tea Zupičić, incaricato d’Affari ad interim all’Ambasciata croata presso la Santa Sede, sottolinea a Vatican News che “la Repubblica di Croazia è grata alla Santa Sede per aver saputo riconoscere i segni del tempo e per aver contribuito alla creazione e alla crescita del rinnovato Paese croato”. “La Repubblica croata – aggiunge – ha instaurato le relazioni diplomatiche con la Santa Sede l’8 febbraio 1992”. “La Croazia – spiega inoltre Tea Zupičić – è grata alla Santa Sede per il ruolo significativo svolto nel processo del suo riconoscimento internazionale, come anche per il suo forte sostegno all’adesione all’Unione Europea”.

Chiesa di Sant’Isidoro a Capo le Case

Le relazioni diplomatiche formali tra la Santa Sede e il nuovo “Stato libero irlandese” sono state stabilite nel 1929. La storia della chiesa di Sant’Isidoro si lega con Luke Wadding, costretto a lasciare l’Irlanda per ricevere un’adeguata educazione cattolica a causa della persecuzione religiosa. Entrò nell’Ordine Francescano a Lisbona e fu ordinato sacerdote. Arrivò a Roma nel 1618 e nel 1625 iniziò a trasformare il complesso di Sant’Isidoro in un collegio per preparare i francescani irlandesi per il servizio in patria. Wadding ha costruito una biblioteca di 5.000 volumi e una grande quantità di preziosi manoscritti. Questa biblioteca rimane uno strumento indispensabile per la ricerca sulla storia dei primi francescani. Sant’Isidoro oggi è il cuore della Chiesa nazionale lrlandese a Roma. Derek Hannon, ambasciatore di Irlanda presso la Santa Sede, ricorda a Vatican News che quella degli irlandesi è “una forte presenza a Roma e in Vaticano da molto, molto tempo”. L’Unione Europea, sottolinea il diplomatico, vede la Santa Sede “come un promotore della giustizia nel mondo e un difensore dei diritti umani”.

La Chiesa evangelica luterana a Roma

La Chiesa evangelica luterana a Roma è stata consacrata nel 1922. L’interno è in stile romanico. Degno di nota è il grandioso organo Steinmeyer. In questa chiesa si è svolto l’11 dicembre del 1983 l’incontro ecumenico con la comunità evangelico-luterana di Roma. “Il dono di questo incontro – ha detto in quell’occasione Giovanni Paolo II – mi commuove nel profondo del mio cuore. Ho desiderato che questo incontro avvenisse proprio nell’Avvento. È un’occasione straordinaria per volgere insieme gli occhi al Signore e attendere il Dio della nostra redenzione”. Visitando il 14 marzo del 2010 la Chiesa evangelica luterana di Roma, Benedetto XVI ha pronunciato queste parole: “Guardiamo all’unico Cristo che vediamo e al quale vogliamo appartenere, e che, in questo modo, già rendiamo testimonianza che Egli è l’Unico, colui che ci ha chiamati tutti e al quale, nel più profondo, noi tutti apparteniamo”. Papa Francesco ha visitato questa chiesa il 15 novembre del 2015. “Quando vedo il Signore servo che serve – ha detto il Pontefice – mi piace chiedergli che Lui sia il servo dell’unità, che ci aiuti a camminare insieme”. L’ambasciatore tedesco presso la Santa Sede, Michael Koch, a Vatican News ricorda infine il legame della sua comunità con Roma. “Non c’è, credo, nessun’altra città al mondo – ha affermato – che abbia così tante istituzioni tedesche come Roma in particolare”.

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