Raid nella Striscia di Gaza e tensione nei Territori
© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
In Medio Oriente, cresce la tensione nei Territori occupati per un nuovo raid israeliano nella Striscia di Gaza e per profonde divisioni interpalestinesi seguite all’uccisione, ieri, di un leader fondamentalista. Il servizio:
Prosegue, in Medio Oriente, l’inquietante alternanza tra attacchi condotti da estremisti palestinesi e raid compiuti dall’esercito israeliano. Dopo il lancio, nella notte, di razzi Qassam da parte di fondamentalisti palestinesi nel sud di Israele, l’artiglieria dello Stato ebraico ha bombardato il Nord della Striscia di Gaza. Si tratta di una zona di interdizione proclamata unilateralmente. A questi ennesimi attacchi si aggiunge, poi, il caos nelle strade di Gaza. Duri combattimenti hanno visto contrapposti, ieri, i miliziani di Al Fatah, inquadrati nelle forze di sicurezza dell’Autorità Nazionale Palestinese, e i guerriglieri dei cosiddetti comitati di resistenza popolare, responsabili di numerosi attacchi contro Israele.
Ucciso un leader fondamentalista
La sparatoria, che ha causato la morte di almeno tre persone, è avvenuta dopo la morte, ieri mattina, di un leader fondamentalista, rimasto ucciso nell’esplosione della sua auto. Secondo i movimenti estremisti, l’uomo è stato assassinato in seguito ad un raid di Israele ma non si esclude che l’azione sia stata condotta dai servizi segreti palestinesi. Il rischio, alimentato da queste gravi divisioni interne, è quello di una nuova e drammatica serie di violenze interpalestinesi. Per scongiurare tale inquietante ipotesi, il nuovo governo di Hamas ha promesso di bandire il porto di armi in pubblico nelle strade di Gaza. Il premier Ismail Haniyeh ha lanciato, inoltre, un appello a tutti i palestinesi e ha convocato una riunione straordinaria del governo. “Faremo cessare il caos con la legge e l’ordine – ha spiegato il primo ministro – e ritireremo i civili armati dalle strade per mettere fine a questa situazione pericolosa”.