65 anni fa l’inizio della II Guerra mondiale

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Nell’udienza generale di ieri, il Papa ha espresso dolore e preoccupazione per gli ultimi attacchi terroristici in Israele e Russia. Ha così rivolto un appello affinché cessi ovunque il ricorso alla violenza, ricordando il 65.mo anniversario dell’invasione nazista della Polonia e dell’inizio della Seconda Guerra Mondiale. “Ripensando a quei giorni – ha detto Giovanni Paolo II – in questo momento di gravi e diffuse tensioni, invochiamo da Dio il dono prezioso della pace”. Torniamo dunque a quei tragici momenti dell’intervento militare tedesco in Polonia con il servizio di Amedeo Lomonaco:

 

Il primo settembre del 1939 la Germania di Adolf Hitler con l’attacco contro la Polonia scatenò la seconda guerra mondiale, il più sanguinoso conflitto di tutti i tempi. I primi colpi di artiglieria furono sparati contro una base militare polacca nei pressi di Danzica e successivamente gli aerei tedeschi bombardarono gli aeroporti e le principali vie di comunicazione del Paese. Riapriamo questa drammatica pagina con il giornalista Rai Gianni Bisiach, che ha curato diverse rubriche di storia.

Intervista con Gianni Bisiach

R. -Nel 1939 avevo 12 anni. La mia era una famiglia antifascista e ricordo che si parlava della follia di Hitler e poi di Mussolini che lo avrebbe seguito. Quello fu soprattutto un momento terribile per il mondo con il quale i tedeschi attuarono questa loro azione: cominciarono ad invadere la Polonia, iniziarono i bombardamenti aerei delle città e furono mitragliate le donne ed i bambini che fuggivano lungo le strade. L’occupazione della Polonia, da parte dei tedeschi, provocò immediatamente l’entrata in guerra dell’Inghilterra e della Francia e quindi il coinvolgimento del mondo civile.

D. – Nonostante le alleanze stipulate prima della guerra dal governo di Varsavia con Francia e Gran Bretagna, nessun aiuto arrivò in Polonia dopo il primo settembre del 1939. Perché? Ascoltiamo ancora Bisiach:

R. – La prima guerra mondiale è stata così terribile che si era deciso, alla fine di quella guerra, di non armarsi più ed infatti il mondo era disarmato. Hitler e la Germania nazista, però, si armarono segretamente ed in quel momento erano potentissimi. Gli inglesi ed i francesi avrebbero sicuramente voluto intervenire ma non erano ancora sufficientemente preparati per un’azione di quel tipo. Per fortuna, negli anni successivi, l’Inghilterra completò il proprio processo di riarmo e, anche con l’intervento dell’America, Hitler venne piegato.

L’accordo tra Stalin e Hitler

D. – Ma non furono solo i tedeschi ad invadere il territorio polacco: due settimane dopo le regioni dell’Est del Paese furono invase dall’armata rossa di Stalin che aveva appena firmato un accordo con Hitler …

R. – Su questa vicenda storica ci sono due ipotesi. Una che questo accordo tra Hitler e Stalin fosse una perfida manovra per distruggere i polacchi: Russia e Germania, hanno sempre cercato, infatti, di portare il loro dominio in Polonia. C’è poi anche da dire che la Russia di Stalin non era ancora in grado di reagire e quindi questa alleanza fra Stalin ed Hitler, consentì alla Russia di prendere tempo e armarsi.

Insegnamenti da trarre dalla seconda guerra mondiale

D.  – In un mondo oggi minacciato dal terrorismo e segnato da conflitti spesso dimenticati, quali insegnamenti possiamo trarre dalla seconda guerra mondiale?

R. – Credo che la follia di Hitler ci richiama in qualche modo alla follia del terrorismo. Il terrorismo è una forza internazionale, che cerca di opporsi all’Europa, all’America e al mondo occidentale. Secondo me, ci sono oggi delle situazioni che si possono paragonare all’inizio della seconda guerra mondiale.

L’invasione della Polonia portò dunque ad uno scontro tra due mondi lontani: la più moderna tecnologia militare dell’epoca fu affrontata dalla tradizionale cavalleria polacca. Ed anche oggi, nel mondo globalizzato, viviamo altri contrasti: le avanzate società occidentali stridono, ad esempio, con le difficili realtà di tanti Paesi. Come sempre, di fronte a semi di odio e di violenza, la speranza è affidata agli uomini di buona volontà e ai costruttori di pace.

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