Hamas propone tregua ad Israele

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

In Medio Oriente, il nodo centrale resta il riconoscimento di Israele da parte del partito palestinese Hamas. Il gruppo estremista ha proposto una tregua ad Israele e il ministro degli Esteri palestinese ha avanzato l’ipotesi di un referendum sulla coesistenza di due Stati. Il ministro ha anche chiesto di non tagliare i fondi all’Autorità nazionale palestinese. Ma l’Unione Europea ha reso noto di aver interrotto, temporaneamente, i finanziamenti al governo palestinese a causa dell’intransigenza di Hamas. Sul terreno, intanto, non si fermano i raid israeliani in risposta ad attacchi di fondamentalisti palestinesi. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Il quotidiano dello Stato ebraico “Haaretz” ha rivelato che il partito radicale palestinese Hamas ha avanzato al governo israeliano una proposta di tregua in cambio della garanzia della cessazione degli attacchi mirati in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. Ma fonti della Difesa israeliana, citate dal quotidiano, hanno già definito la proposta palestinese un “inganno”. La decisione delle autorità israeliane di non porre fine ai raid nei Territori è confermata anche da un ennesimo attacco condotto stamani dall’esercito dello Stato ebraico a Nablus, nel nord della Cisgiordania, e costato la vita ad un giovane palestinese.

A Gaza colpiti due edifici da aviazione israeliana

A Gaza l’aviazione israeliana ha colpito, inoltre, due edifici in seguito al lancio di razzi da parte di fondamentalisti palestinesi contro il sud di Israele. Intanto, in un’intervista rilasciata al quotidiano britannico “Times”, il ministro degli Esteri palestinese, Mahmud Zahar, ha definito possibile un referendum sul riconoscimento di Israele. Il ministro si è anche dichiarato disponibile ad avviare colloqui con la comunità internazionale, che ha minacciato di tagliare i fondi all’Autorità nazionale palestinese, sulla prospettiva di una coesistenza pacifica di Israele e di uno Stato palestinese. Ma Zahar ha anche dichiarato che, prima, il suo governo chiederà di sapere quale sarà la “contropartita”. Le prime risposte non sono però quelle attese dal governo palestinese.

Interrotti pagamenti della Commissione europea a Anp

Il portavoce del commissario europeo alle Relazioni esterne ha affermato, infatti, che “i pagamenti della Commissione europea nei confronti dell’Autorità nazionale palestinese sono al momento interrotti” perché Hamas non ha riconosciuto Israele e non ha rinunciato alla lotta armata. Il provvedimento, adottato dall’Unione in attesa delle decisioni che prenderanno lunedì prossimo i ministri degli Esteri europei, è stato definito “un ricatto” dal partito palestinese.

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By Hoheit (¿!) [CC BY-SA 2.0 de (https://creativecommons.org/licenses/by-sa/2.0/de/deed.en)], via Wikimedia Commons

 

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