© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

In Iraq il capitolo dei sequestri continua ad essere denso di sviluppi: l’emittente ‘Al Arabiya’ ha annunciato la liberazione di sette ostaggi, tre kenyani, tre indiani e un egiziano, da parte della guerriglia irachena. La televisione turca ‘Ntv’ ha riferito, inoltre, che è stato rilasciato un camionista turco recentemente sequestrato da un gruppo di guerriglieri. Ma oltre a queste buone notizie si devono registrare, purtroppo, anche nuovi rapimenti. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Un uomo di affari iracheno, provvisto di passaporto italiano, è stato rapito ieri pomeriggio a Baghdad. Il governo di Amman ha dichiarato, inoltre, che è stato sequestrato un cittadino giordano precisando che i guerriglieri hanno richiesto un riscatto per la sua liberazione. E dopo l’annuncio di un imminente rilascio dato dai media arabi continua l’angoscia per i due giornalisti francesi tenuti in ostaggio dai miliziani del sedicente ‘Esercito islamico’. L’ultimatum dei ribelli è stato prorogato di altre 24 ore e scade questa sera.

La Francia non intende cedere al ricatto

La Francia si è stretta intorno alle famiglie dei due sequestrati, ribadendo fermamente il rifiuto del ricatto dei terroristi. I rapitori chiedono l’abrogazione della legge che proibisce l’ostentazione nelle scuole pubbliche di simboli religiosi, tra i quali il velo islamico. Per invocare il rilascio dei reporter si sono svolte ieri, in tutto il Paese, diverse manifestazioni. Nella moschea di Parigi la comunità musulmana della capitale ha partecipato ad una preghiera collettiva alla quale si sono uniti anche il sindaco ed il ministro dell’Interno.

Violenze nella provincia di Ninive

Sul terreno, intanto, un cittadino iracheno è morto e dodici persone sono rimaste ferite per un attacco contro la sede del governatore della provincia di Ninive. L’ex esponente del governo provvisorio, Ahmed Chalabi, è inoltre uscito incolume da un agguato teso da un gruppo di combattenti al suo convoglio diretto a Baghdad. E forti esplosioni sono risuonate nel centro della capitale dove stamani si è riunita la nuova Assemblea nazionale provvisoria per la seduta inaugurale ed il giuramento dei 100 deputati. Il Parlamento, che affiancherà il governo del premier Iyad Allawi, sarà chiamato a votare il bilancio dello Stato, a monitorare l’applicazione delle leggi da parte dell’esecutivo e a sostenere il processo elettorale. Poco prima della cerimonia di insediamento, colpi di mortaio sono stati sparati contro la ‘Zona Verde’, il quartiere fortificato dove hanno sede, oltre agli edifici governativi, anche le ambasciate.

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