Iraq: violenze a Baghdad e a Bassora

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

In Iraq si registra una nuova ondata di violenze: quattro soldati iracheni sono rimasti uccisi a Bassora per la deflagrazione di una bomba esplosa al passaggio del loro convoglio. A Baghdad è stato assassinato un membro del consiglio municipale. Violenze si sono verificate anche a Samarra, dove sono morte almeno 7 persone, e a nord della capitale- Il Consiglio degli Ulema, massima autorità religiosa sunnita, ha subordinato inoltre la partecipazione dei sunniti alla stesura di una nuova Costituzione alla realizzazione di un programma per il ritiro dall’Iraq delle truppe straniere. Amedeo Lomonaco:

Nello scenario iracheno, purtroppo dominato dalle violenze, bisogna anche aggiungere il dramma di undici agenti che risultano ancora dispersi dopo l’attacco della guerriglia ad un convoglio avvenuto giovedì scorso ad ovest della capitale. Un tragico episodio è avvenuto inoltre a Samarra dove l’esplosione di una mina ha ucciso due bambini che stavano giocando per strada.

La missione di Condoleeza Rice

Prosegue, intanto, la missione del segretario di Stato americano, Condoleezza Rice, giunta ieri in visita ufficiale a Berlino: al termine del colloquio di ieri, il cancelliere tedesco Gerhard Schroeder ha dichiarato che la Germania è pronta a intensificare il proprio impegno in favore dell’Iraq e ad offrire maggiori aiuti per la ricostruzione. La missione di Condoleeza Rice, che toccherà dieci diversi Paesi nell’arco di otto giorni, proseguirà domani a Gerusalemme.

Si indaga sul programma Oil for food

Cresce la tensione, intanto, all’interno delle Nazioni Unite: il segretario generale dell’ONU, Kofi Annan, si è dichiarato “sconvolto” dal rapporto preliminare su presunti casi di corruzione nell’ambito di “Oil for food”, il programma creato per permettere all’Iraq di acquistare cibo e medicinali durante il regime di Saddam Hussein. La commissione delle Nazioni Unite incaricata di esaminare eventuali irregolarità ha definito infatti illeciti gli accordi raggiunti dal responsabile del programma, Benon Sevan. Annan ha anche sottolineato la necessità di “attendere prima di trarre conclusioni definitive”.

Prosegue lo scrutinio

Prosegue infine lo spoglio delle schede delle elezioni dello scorso 30 gennaio: la lista sciita ‘Alleanza irachena unita’ ha ricevuto finora il 67 per cento dei 3,3 milioni di voti già scrutinati, il 35 per cento del totale. Segue a grande distanza la lista del premier Yiad Allawi, sciita laico, che ha ottenuto finora il 18 per cento.

 

 

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