Iraq: attentato nel quartiere di Rashid a Baghdad

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

In Iraq il centro di Baghdad è stato devastato da una nuova esplosione che ha provocato, nel quartiere commerciale di Rashid, la morte di almeno tredici persone. Poco prima di questo attentato compiuto da un kamikaze, la capitale è stata teatro anche di furiosi scontri tra forze americane e ribelli iracheni nella zona di Haifa street, quartiere roccaforte della guerriglia. A questa drammatica ondata di violenze si deve aggiungere, inoltre, un raid dell’aviazione statunitense sulla città di Falluja. Ce ne parla Amedeo Lomonaco:

Un ennesimo attacco aereo è stato lanciato, nella notte, dalle forze americane contro una base di miliziani del terrorista giordano, Al Zarqawi. Il raid avrebbe provocato la morte di almeno 44 persone: tra le vittime ci sarebbero anche diversi civili. Sul conflitto in Iraq non si placano, intanto, le polemiche. Dopo le dichiarazioni del segretario generale dell’Onu, Kofi Annan, secondo cui la guerra fu “illegale”, il presidente degli Stati Uniti, George Bush, ha definito legittimo l’intervento militare perché giustificato dalla risoluzione 1441 delle Nazioni Unite che riconosceva Saddam Hussein come una minaccia.

L’Iraq di Saddam non aveva armi di distruzione di massa

E proprio sul regime dell’ex rais un rapporto degli ispettori statunitensi nel Paese arabo ha stabilito definitivamente che l’Iraq di Saddam non aveva a disposizione alcuna arma di distruzione di massa. Ma Saddam – prosegue il rapporto – aveva l’intenzione di produrre armi nel caso fossero state sollevate le sanzioni dell’Onu. Da rimarcare, inoltre, che oggi alcuni Paesi, tra i quali Francia e Belgio, hanno interrotto una procedura di silenzio-assenso che avrebbe potuto varare un accordo sulla missione di addestramento dell’esercito iracheno da parte della Nato.

Si  moltiplicano gli sforzi per liberare gli ostaggi

Continua ad essere sempre più intricato anche il capitolo relativo agli ostaggi. Il sedicente ‘Esercito islamico’, gruppo responsabile del rapimento di due giornalisti francesi, ha dichiarato in un comunicato di voler processare i due reporter. Sulla vicenda delle due volontarie italiane sembra rafforzarsi l’ipotesi, confermata dal leader curdo Talabani, del trasferimento a Falluja di Simona Pari e di Simona Torretta. Sul sequestro di tre occidentali, avvenuto ieri a Baghdad, le ambasciate degli Stati Uniti e della Gran Bretagna in Iraq hanno confermato che si tratta di due americani e di un inglese, tutti e tre dipendenti di una società di costruzioni degli Emirati arabi. A Tikrit è stato ritrovato il cadavere di un uomo: si tratterebbe di un occidentale. Sono stati infine rilasciati dai loro sequestratori un cittadino siriano e un autista giordano.

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