Iraq: diffuso video di decapitazione

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

La catena di orrori in Iraq sembra inarrestabile. Protagonista di un’ennesima, drammatica esecuzione, un gruppo legato al terrorista giordano al Zarqawi che ieri sera ha diffuso su internet il video della decapitazione di un altro ostaggio: un cittadino statunitense rapito giovedì scorso, insieme ad un connazionale e ad un britannico, nella sua casa di Baghdad. Questa mattina è stata prima annunciata e poi smentita l’uccisione di un altro ostaggio. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

L’emittente satellitare ‘Al Jazeera’ ha categoricamente smentito di essere entrata in possesso del video che mostrerebbe l’esecuzione del secondo ostaggio americano. L’annuncio del nuovo filmato, con un’altra barbara uccisione, era stato dato stamani dalla tv del Qatar durante una rassegna stampa. In questa tragica combinazione di angoscia ed orrore, il figlio dell’ostaggio britannico ha lanciato un appello al primo ministro inglese, Tony Blair, chiedendogli di accogliere le richieste dei sequestratori, che hanno intimato di liberare entro 24 ore le donne detenute in Iraq.

Rilasciati 18 militari della Guardia nazionale irachena

Da rimarcare che il gruppo di Al Zarkawi, responsabile del rapimento dei tre occidentali, ha smentito di aver sequestrato quattro collaboratori dell’asso-ciazione “Un ponte per”, tra i quali le due operatrici umanitarie italiane, Simona Pari e Simona Torretta. Sempre sul fronte ostaggi, sono stati rilasciati, ieri, 18 militari della Guardia Nazionale irachena, che erano stati catturati e minacciati di morte se non fosse stato liberato uno degli uomini del leader radicale sciita, Moqtada al Sadr. E un’azienda turca ha annunciato che lascerà il Paese per salvare la vita di dieci suoi dipendenti sequestrati dalla guerriglia.

Scontri a Baquba

Sul terreno, un iracheno è stato ucciso e altri otto, tra cui due Guardie nazionali, sono rimasti feriti tra ieri e oggi in scontri avvenuti a Baquba, 60 km a nord di Baghdad. Questa mattina nella capitale è stata sventata, infine, un’altra possibile strage quando i soldati americani e la polizia hanno fatto saltare in aria un’autobomba parcheggiata vicino ad un centro di reclutamento della Guardia nazionale irachena.

 

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