Vescovi del Messico: discorsi di odio generano violenza e morte
© Amedeo Lomonaco, il mio articolo su VaticanNews – I vescovi messicani esprimono grande dolore “per gli atti di violenza avvenuti negli ultimi giorni contro persone innocenti” negli Stati Uniti e provocati da “intolleranza, xenofobia e discriminazione”.
“I discorsi di odio generano solamente aggressione e morte. È giunto il tempo di fermare questi atti violenti e per questo rivolgiamo un appello ai cittadini e alle autorità di Stati Uniti e Messico per promuovere un coerente messaggio di pace, uguaglianza, fraternità e collaborazione”. È quanto sottolineano, in un comunicato, i vescovi messicani ricordando recenti, drammatici episodi di violenza avvenuti negli Stati Uniti che hanno provocato la morte anche di diversi cittadini messicani. “Sia i connazionali sia gli stranieri che risiedono in un Paese – ricordano i vescovi – fanno sì che una nazione sia più grande e forte”.
Fatti di violenza alimentati da quanti creano divisioni
Nel documento, firmato dal presidente della conferenza episcopale messicana, mons. Rogelio Cabrera López, e dal segretario generale, mons. Alfonso Gerardo Miranda Guardiola, i presuli offrono inoltre “vicinanza e preghiera” ai familiari delle vittime e a coloro che sono rimasti feriti. “Con tristezza – aggiungono i vescovi – vediamo che aumentano questi fatti di violenza alimentati da coloro che creano divisioni, chiudono il cuore ai loro simili e non riconoscono la dignità umana che ogni persona possiede, indipendentemente dal colore della sua pelle e dalla sua nazionalità. Risulta così difficile vedere il volto di Cristo nel fratello che soffre”.
Le recenti sparatorie negli Stati Uniti
Gli Stati Uniti sono stati scossi recentemente da sanguinose sparatorie. Lo scorso 3 agosto un ragazzo di 21 anni, Patrick Crusius, è entrato armato in centro commerciale di El Paso, in Texas, e ha cominciato a sparare provocando la morte di 22 persone, tra cui 7 messicani. Prima della sparatoria il giovane, secondo diverse fonti, aveva manifestato su internet il proprio odio contro la popolazione ispanica. Ogni giorno, decine di migliaia di messicani attraversano legalmente il confine dalla limitrofa Ciudad Juarez per lavorare o per fare compere nella città di El Paso, dove l’83% degli oltre 680 mila abitanti ha origini ispaniche. Poche ore dopo la strage in Texas, si è registrata negli Stati Uniti un’altra tragedia: a Dayton, nello Stato dell’Ohio, il 24.enne Connors Betts ha iniziato a sparare vicino ad un bar. Sono morte 9 persone, tra le quali l’autore del massacro.
La preghiera del Papa per le vittime delle stragi
Dopo l’Angelus dello scorso 4 agosto, Papa Francesco ha espresso il suo cordoglio per le vittime delle recenti stragi negli Stati Uniti: “Cari fratelli e sorelle – ha affermato il Pontefice – sono spiritualmente vicino alle vittime degli episodi di violenza che in questi giorni hanno insanguinato il Texas, la California e l’Ohio, negli Stati Uniti, colpendo persone inermi. Vi invito ad unirvi alla mia preghiera per quanti hanno perso la vita, per i feriti e i loro familiari”.
Il dolore dei vescovi statunitensi
Anche i vescovi degli Stati Uniti hanno recentemente espresso il loro dolore per i recenti episodi di violenza. “La violenza legata all’uso delle armi da fuoco è diventata una piaga che continua incontrollata che si diffonde in tutto il nostro Paese”, ha commentato il cardinale Daniel Di Nardo, presidente della Conferenza episcopale statunitense (Usccb) in una nota firmata anche da mons. Frank J. Dewane, vescovo di Venice in Florida e presidente della commissione giustizia e sviluppo umano. “Le cose – scrivono i vescovi – devono cambiare”. I presuli chiedono “una legislazione efficace che affronti le ragioni per cui continuano a verificarsi inimmaginabili e ripetuti episodi di violenza armata e omicida”.