© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Decine di migliaia di fedeli hanno partecipato stamani a Pompei alla recita della Supplica scritta nel 1883 dall’avvocato Bartolo Longo, proclamato Beato il 24 ottobre del 1980. Prima della Supplica a Maria si è tenuta, presso il Santuario della Madonna del Rosario, la concelebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Agostino Vallini, vicario generale di Benedetto XVI per la diocesi di Roma. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

A Pompei, cittadella di Maria e della carità, il cardinale Agostino Vallini ha esortato pellegrini e fedeli a mettersi in ascolto, come Maria, della Parola di Dio per seminare nel cuore il desiderio di diventare migliori:
 
“Un popolo di credenti cammina nella storia tra gioie e dolori, tra vicende liete e tristi, tra fedeltà e tradimenti. Ma l’opera della potenza della Parola di Dio non viene meno. Mi pare che oggi la Madonna ci dica innanzitutto: sappiate ascoltare la Parola di Dio”.

Luce del Vangelo

Anche nell’oscurità – ha aggiunto il porporato – c’è una luce, quella del Vangelo, che non smette di accompagnarci:
 
“Chiudete le giornate faticose, molte volte difficili, talvolta drammatiche della nostra vita, le abbiamo tutti, con la luce della Parola perché diventi lampada ai nostri passi e luce al nostro cammino”.

Lo sguardo si rivolga verso le opere celesti

L’arcivescovo prelato di Pompei, mons. Carlo Liberati, ha ricordato che lo sguardo non dove volgersi verso le opere e le vicende terrene ma verso quelle celesti:
 
“Gli scavi di Pompei finiranno perché si consumano nella misura di cinque centimetri l’anno. Ma la Chiesa cattolica resterà fino alla fine del mondo, fino al ritorno del Signore e questo Santuario sarà per noi e per il mondo un segno di consolazione e di sicura speranza”.

Recita del Rosario

Dopo la Santa Messa, il cardinale Agostino Vallini ha infine recitato la Supplica alla Regina del Santo Rosario di Pompei:

“O Augusta Regina delle Vittorie, o Sovrana del Cielo e della Terra, al cui nome si rallegrano i cieli e tremano gli abissi, o Regina gloriosa del Rosario, noi devoti figli tuoi, raccolti nel tuo Tempio di Pompei, in questo giorno solenne, effondiamo gli affetti del nostro cuore e con confidenza di figli ti esprimiamo le nostre miserie …”.

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