© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

In Siria la tregua ad Homs, frutto del recente accordo tra governo siriano e ribelli, non è stata rispettata. Lo denuncia l’opposizione siriana sostenendo che dopo l’evacuazione degli insorti dalla città vecchia, si registrano nuovi attacchi contro i ribelli. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

 

Quella proclamata ad Homs la scorsa settimana è una “falsa tregua”. Lo sostiene la Coalizione nazionale dell’opposizione siriana, secondo cui si registrano bombardamenti da parte dell’esercito siriano su Addar al-Kabira, località dove si sono rifugiati i ribelli evacuati da Homs dopo l’accordo con il governo. Intanto Human Rights Watch denuncia l’impiego di armi chimiche, da parte delle forze governative, in recenti attacchi dell’aviazione contro la popolazione civile: ci sono prove – si legge in un comunicato dell’organizzazione non governativa – del lancio a metà aprile di quest’anno “di barili-bomba caricati con cilindri pieni di cloro su tre città nel Nord della Siria”.

Obama incontrerà il leader dell’opposizione

La Casa Bianca ha poi reso noto che il leader della Coalizione nazionale dell’opposizione siriana, Ahmad Jarba, in visita in questi giorni a Washington, incontrerà probabilmente il presidente americano Barack Obama. Sul terreno, due cittadini libanesi sono stati feriti in modo grave da alcuni colpi sparati oltre confine dall’esercito siriano. Resta drammatica la situazione ad Aleppo, da giorni senza acqua potabile.

Tensioni in vista delle elezioni del 3 giugno in Siria

In queste ore, sono inoltre al centro di un nuovo caso diplomatico internazionale le elezioni presidenziali del 3 giugno, consultazioni in cui appare scontata la rielezione del presidente Bashar Al-Assad. Le autorità di Damasco denunciano che i governi di Francia e Germania vogliono impedire ai siriani residenti in questi Paesi di votare nelle ambasciate. Parigi rivendica la facoltà di opporsi allo svolgimento delle elezioni in tutto il territorio francese. Il governo tedesco parla di elezioni non democraticamente legittime.

Bozza di risoluzione della Francia

La Francia, intanto, ha fatto circolare, tra i membri del Consiglio di Sicurezza dell’Onu, una bozza di risoluzione che autorizza un’indagine della Corte Penale Internazionale su presunte atrocità commesse in Siria da tutte le parti coinvolte nel conflitto con l’obiettivo di garantire che gli autori di tali crimini siano assicurati alla giustizia. Ma la Russia, che nel Consiglio di Sicurezza ha diritto di veto, ha già espresso il proprio scetticismo e potrebbe bloccare l’adozione della risoluzione.

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