Sinodo, card. Souraphiel: l’accoglienza è un dovere cristiano

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© Amedeo Lomonaco, il mio articolo su VaticanNews – Intervenendo al briefing sui lavori sinodali, l’arcivescovo metropolita di Addis Abeba ha detto che “il fondamento su cui si basa la grande civiltà cristiana dell’Europa” è quello dell’accoglienza: l’Europa, ha detto, non dimentichi le proprie radici cristiane.

Molti mezzi di informazione, quando affrontano il tema delle migrazioni, si riferiscono in particolare ai giovani che partono dall’Africa per raggiungere l’Europa. Ma questa è una visione limitata perché gran parte delle migrazioni dei giovani, l’80%, avviene all’interno dell’Africa. Il cardinale Berhaneyesus Demerew Souraphiel, arcivescovo metropolita di Addis Abeba, ha ricordato questo dato, poco analizzato dai media occidentali, intervenendo oggi al briefing sui lavori sinodali nella Sala Stampa della Santa Sede.

E’ triste sapere che le frontiere vengono chiuse

L’Africa, ha sottolineato il cardinale Souraphiel, è sconvolta dalla corruzione, da conflitti, da guerre civili e dal commercio delle armi. A causa di questo commercio, in particolare, muoiono molti bambini arruolati come soldati. “Oggi – ha detto il cardinale Souraphiel –  non è facile essere un migrante”, lasciare la propria casa e la famiglia: uno straniero che bussa alla porta deve essere accolto. Ma è triste sapere “che alcune frontiere vengono chiuse”. “La Chiesa – ha dichiarato il porporato – è al fianco degli sfollati, delle persone costrette a lasciare le loro case”. “Nel mondo – ha poi ricordato – ci sono 40 milioni di schiavi e la maggior parte sono giovani”.

Chiesa accanto ai perseguitati

Intervistato da Vatican News, il cardinale Souraphiel, ha inoltre dichiarato che “il fondamento su cui si basa la grande civiltà cristiana dell’Europa” è quello dell’accoglienza: questa eredità, ha spiegato, non deve essere perduta. L’arcivescovo metropolita di Addis Abeba sottolinea anche che “la persecuzione esiste in molte parti del mondo”. “Sono dalla parte di tutti i perseguitati, specialmente nel Medio Oriente, in Pakistan o in India e anche in Africa. “Anche noi in Etiopia – ha aggiunto – “abbiamo sofferto sotto il comunismo”. “Hanno messo in prigione anche me a causa della mia fede, perché ero prete”. “Dico a tutti coloro che soffrono: la fede vince sempre”.

Ascoltare il grido dei giovani

Suor Alessandra Smerilli, docente di Economia presso la Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione Auxilium, ha osservato poi che “economia ed ecologia hanno la stessa radice”. L’Enciclica Laudato si’, ha detto, ci fa capire come “non si possa non ascoltare il grido della terra e dei giovani”. Riferendosi al rapporto della Caritas italiana, suor Alessandra Smerilli ha anche ricordato che In Italia per la prima volta dopo la seconda guerra mondiale l’incidenza della povertà assoluta è più alta tra i giovani che tra gli anziani. In Italia un povero su due è giovane o minorenne. “Questo stato di cose – ha concluso  – non si cambia se non si imbocca la strada della sostenibilità”.

Sinodo, esperienza di comunione

Mons. Matteo Maria Zuppi, arcivescovo di Bologna ha sottolineato che il Sinodo è un’esperienza di grande comunione, di incontro, anche di conoscenza e di ascolto. E’ un poliedro, ha aggiunto, che presenta situazioni diversissime. Si è parlato del dialogo interreligioso, dei profughi, dei migranti. Molti di questi, ha rimarcato, sono giovani. Sulla stessa linea padre Alexandre Awi Mello, segretario del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita: “Il Sinodo è di per sé già un successo. E’ valso la pena essere qui. Abbiamo respirato uno spirito di comunione, di speranza”.

La politica sia un servizio

Il prefetto del Dicastero per la Comunicazione, Paolo Ruffini, ha inoltre ricordato che tra i temi emersi durante le ultime assemblee sinodali spicca il ruolo della politica come forma di servizio. I giovani, in particolare, sono preoccupati per l’affermarsi di leadership corrotte. Un’altra questione affrontata è stata quella della schiavitù: la Chiesa, ha ricordato, ha un ruolo cruciale nel contrastare il traffico degli esseri umani. Ruffini ha infine reso noto che è stata composta una commissione per la redazione di una lettera da indirizzare ai giovani di tutto il mondo.

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