Oceani: la sfida è la sostenibilità
© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
Le attività umane negli Oceani in futuro, probabilmente, aumenteranno. Lo ha affermato a New York il cardinale Peter Turkson, capo delegazione della Santa Sede alla Conferenza delle Nazioni Unite incentrata sul tema del mantenimento e dell’utilizzo di oceani, mari e risorse marine per lo sviluppo sostenibile. Il prefetto del Dicastero per il servizio dello sviluppo umano integrale ha aggiunto che si apriranno nuove vie di trasporto.
A determinare questo scenario – ha spiegato il porporato – sarà la maggiore domanda relativa a settori cruciali, tra cui quelli della pesca e delle attività per la ricerca e per l’estrazione di petrolio e gas. Le risorse marine saranno anche interessate da incrementi di attività di tipo scientifico e commerciale. E si registrerà un progressivo miglioramento della tecnologia.
La sfida della sostenibilità e le opportunità legate a mari ed oceani
Si tratta di una prospettiva, legata al futuro di mari ed oceani, che pone di fronte alla sfida della sostenibilità. Ma questa – ha affermato il card. Turkson – è anche una grande opportunità per migliorare le conoscenze e la ricerca in relazione al contesto marino. E’ un’occasione per rispondere al degrado ambientale, al processo di acidificazione degli oceani. Un’opportunità – ha aggiunto – per migliorare la vita delle persone, incrementare la sicurezza alimentare.
Sostenibilità ambientale
Questa sfida può essere utilizzata per migliorare linee politiche, regolamenti e comportamenti in modo che venga rispettata la sostenibilità ambientale. È necessario – ha osservato il porporato – incoraggiare un uso più sostenibile e produttivo delle risorse marine a livello globale e locale. Si devono anche rafforzare normative nazionali e internazionali – ha sottolineato – per ridurre al minimo le attività dannose per mari ed oceani. Non si può inoltre parlare di ecosistemi marini e costieri senza considerare gli uomini e le donne che vivono in tali contesti.
Si deve prestare attenzione alle cause del degrado ambientale
Il cardinale Turkson. ha inoltre ricordato, in particolare, alcuni passaggi della Laudato si’ di Papa Francesco: “Non potremo affrontare adeguatamente il degrado ambientale – sottolinea il Santo Padre nella Lettera enciclica – se non prestiamo attenzione alle cause che hanno attinenza con il degrado umano e sociale”. “Per esempio – ricorda il Pontefice – l’esaurimento delle riserve ittiche penalizza specialmente coloro che vivono della pesca artigianale e non hanno come sostituirla, l’inquinamento dell’acqua colpisce in particolare i più poveri che non hanno la possibilità di comprare acqua imbottigliata, e l’innalzamento del livello del mare colpisce principalmente le popolazioni costiere impoverite che non ha dove trasferirsi”. Il porporato ha infine sottolineato che le Nazioni Unite svolgono un ruolo importante per la protezione e la conservazione degli ecosistemi marini.