Libano: ultimo saluto al card. Sfeir

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© Amedeo Lomonaco, il mio articolo su VaticanNews Migliaia di persone, provenienti da varie parti del Libano e da altri Paesi, hanno partecipato ieri a Bkerke ai funerali del cardinale Nasrallah Boutros Sfeir

In Libano, ieri pomeriggio, solenne celebrazione delle esequie del cardinale Nasrallah Boutros Sfeir, morto domenica scorsa all’età di 99 anni. Nell’omelia il cardinale Béchara Boutros Raï, patriarca di Antiochia dei Maroniti, ha definito il cardinale Sfeir “pilastro della nazione”. Era un uomo, ha detto il cardinale Béchara Raï, che diceva la verità senza compromessi e con molto coraggio.

Uomo di resistenza spirituale e sociale

Il cardinale Sfeir, ha ricordato all’omelia il patriarca di Antiochia dei Maroniti, ha condotto la resistenza spirituale, sociale, politica e diplomatica in un tempo segnato dalla guerra civile e da progetti di distruzione del Paese. Ha edificato il suo ministero patriarcale sui fondamenti solidi della croce e ha colmato il vuoto politico lottando per la liberazione del Libano. In lui, ha sottolineato il cardinale Béchara Raï, il mondo ha visto “il patriarca della riconciliazione nazionale”.

Una fede ancorata alla speranza

Era un uomo, ha aggiunto il patriarca, che sapeva ascoltare. Parlava poco ma meditava molto. La sua era una fede ancorata alla roccia della speranza cristiana. La testimonianza più rilevante – ha poi affermato il cardinale Béchara Raï – è quella data dalle persone venute da ogni regione del Libano e anche dall’estero per rendergli omaggio e pregare. Ascolteremo sempre la sua voce – ha concluso il patriarca nell’omelia – attraverso omelie, lettere e i suoi scritti. Al termine della celebrazione, il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, ha letto il messaggio di cordoglio di Papa Francesco.

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