In Italia un milione e 800 mila minori in povertà
© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
In Italia oltre 1.822.000 minori, il 17,6% del totale, vivono in una situazione di povertà relativa. Sono, inoltre, più di 723 mila quelli in povertà assoluta. Questi alcuni dei dati ricordati stamani durante la presentazione della Relazione annuale del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Vincenzo Spadafora, illustrata alla presenza del presidente del Senato, Pietro Grasso, e del ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Nella classifica del benessere di bambini e adolescenti l’Italia, in base ad una recente indagine dell’Unicef, occupa il 22.mo posto su 29 Paesi definiti ricchi. L’11% dei giovani, tra i 15 e i 19 anni, non sono iscritti a scuola, non lavorano e non frequentano corsi di formazione. Il dato più allarmante riguarda l’indigenza infantile. In Italia il 17,6% dei bambini – ha ricordato il presidente del Senato Pietro Grasso – è sotto la soglia di povertà:
“Non siamo più di fronte ad un ‘disagio sociale’; dobbiamo parlare di una vera e propria ‘questione sociale’ da porre al centro dell’attenzione e dell’opinione pubblica”.
Servono nuove politiche per l’infanzia
Finora – ha aggiunto il Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Vincenzo Spadafora – le politiche adottate sono fallite. In questi anni si è assistito a tagli continui da parte di tutti i governi:
“La classe dirigente politica del nostro Paese deve cambiare atteggiamento nei confronti dei temi dell’infanzia e dell’adolescenza. Deve avviare un nuovo corso altrimenti noi non solo consegneremo alle nuove generazioni un Paese disintegrato socialmente ma soprattutto noi avremo emarginato, tenuto ai margini, una parte importante del capitale umano del nostro Paese”.
Lati positivi della condizione dell’infanzia in Italia
Il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, si è soffermata infine su alcuni dati positivi legati alla condizione dell’infanzia in Italia:
“In positivo vedo il più basso tasso di mortalità infantile d’Europa che dimostra che sul piano sanitario abbiamo lavorato bene ed ancora l’eccellenza della nostra scuola d’infanzia e, in generale, l’ulteriore aumento della scolarizzazione della popolazione italiana che denota l’attenzione al profilo della formazione e della cultura”.
In Italia, in particolare, la scuola per l’infanzia, fa registrare il sesto tasso di iscrizione prescolare, alla pari con la Norvegia. E’ invece 22.mo il tasso di iscrizione negli istituti per l’istruzione superiore. Gli studenti italiani, infine, sono al 24.mo posto sui 29 Paesi presi in esame dall’indagine Unicef, per il rendimento scolastico.