Iraq: nuova ondata di violenza

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

All’indomani dei risultati definitivi delle elezioni dello scorso 30 gennaio e nel giorno delle celebrazioni per la festa sciita dell’Ashura, l’Iraq è stato devastato da una nuova ondata di violenza. Il  servizio di Amedeo Lomonaco:

In Iraq almeno 17 persone sono morte ed altre 10 sono rimaste ferite per un attacco suicida condotto a Baghdad: un kamikaze è entrato in una moschea sciita durante la preghiera del venerdì e si è fatto saltare in aria tra i fedeli. L’attentato contro un’altra moschea della capitale ha provocato, poco dopo, la morte di una persona. L’esplosione di una bomba, avvenuta poco fa a Baghdad nei pressi di un bar, ha causato altre tre vittime. Due soldati americani sono rimasti uccisi, inoltre, in due distinti agguati avvenuti a Mossul e a Tall Afar. E a nord di Kerbala sono stati trovati i cadaveri di due giovani: si tratta dei figli del capo della polizia di Najaf.

Violenze durante l’Ashura

I drammatici attentati a Baghdad e l’assassinio dei due giovani sono avvenuti durante le celebrazioni della ricorrenza dell’Ashura, festività religiosa sciita che commemora il martirio nel VII secolo dell’imam Hussein, nipote di Maometto. La processione di migliaia di sciiti, che hanno sfilato per le vie di Baghdad per celebrare la ricorrenza, si è svolta all’indomani della comunicazione dei risultati definitivi delle elezioni irachene dello scorso 30 gennaio. E’ stata ufficializzata la netta affermazione dell’alleanza che riunisce i partiti sciiti: la coalizione ha ottenuto, infatti, la maggioranza assoluta in parlamento conquistando 140 seggi su 275. I rappresentanti dei due schieramenti curdi, che hanno ottenuto 75 seggi, hanno inoltre proposto per la presidenza dell’Iraq la candidatura di Talabani, leader dell’Unione patriottica del Kurdistan.

Nuovi rapimenti

Sul fronte dei sequestri, il ministro degli Esteri di Giakarta ha reso noto che due giornalisti della televisione indonesiana sono stati rapiti da un gruppo di ribelli. Il sequestro è avvenuto lo scorso 15 febbraio nei pressi di Ramadi, una delle roccaforti della guerriglia. In Italia si moltiplicano, infine, le iniziative per ottenere il rilascio di Giuliana Sgrena, la giornalista del “Manifesto” rapita nel Paese arabo lo scorso 4 febbraio. Alla manifestazione, che si svolgerà domani a Roma, gli organizzatori si attendono almeno 100 mila persone. Alla testa del corteo verrà esposto lo striscione: “Liberiamo la pace”.

 

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