Immigrazione, priorità sono accoglienza e sicurezza

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

In Italia si è aggravata, in questi giorni, l’emergenza legata ai flussi migratori dal nord Africa. Complessivamente, dall’inizio dell’anno, gli immigrati sbarcati sulle coste italiane sono più di 15 mila. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

 

Negli ultimi giorni sono stati soccorsi oltre 4.000 migranti che provengono in gran parte dall’Africa subsahariana. L’Italia – ha detto il ministro dell’Interno, Angelino Alfano – è sotto una pressione migratoria fortissima.

Le priorità nell’emergenza

Quali le priorità in una situazione segnata da emergenze sempre più gravi? Risponde mons. Giancarlo Perego, direttore generale della Fondazione Migrantes della Conferenza episcopale italiana:

“Allargare la capacità di accoglienza delle nostre città, dei nostri comuni. Solo alcune centinaia di Comuni hanno accolto i richiedenti asilo e i rifugiati, rispetto agli ottomila comuni italiani. Allargare perché l’Italia è al quarto posto per l’accoglienza, sei volte meno della Germania, della Francia e di altri Paesi. Allargare l’accoglienza anche per essere più credibili in Europa. Un secondo impegno, che queste migrazioni ci stanno segnalando in maniera forte, è quello di rafforzare la cooperazione internazionale. E’ importante ripensare l’Europa anche come un grande continente che sappia essere luogo di passaggio, ma anche luogo di sicurezza per persone di cui abbiamo anche bisogno sul piano economico e sul piano sociale per ridisegnare la nostra casa comune”.

Tra gli immigrati molti cristiani

Tra gli immigrati che arrivano in Italia, non è esiguo il numero di cristiani che provengono da Paesi, segnati da povertà e conflitti. Ancora mons. Perego:

“Se andiamo a ‘leggere’ poi questi volti di migranti che arrivano, sono persone che provengono anche da esperienze religiose cristiane di un’Africa che è un grande continente. Provengono da Medio Oriente, come la Siria, dove i cristiani vivono una situazione di minoranza e di persecuzione. Provengono da un Corno d’Africa dove i cristiani stanno vivendo, da diversi anni, una situazione di guerra che diventa anche di persecuzione. Sono nostri fratelli, persone che possono effettivamente dare un valore aggiunto alle nostre comunità cristiane e farci respirare in maniera forte anche il senso della cattolicità”.

La Croce con i legni dei barconi di Lampedusa

Ieri, intanto, prima dell’udienza generale, Papa Francesco ha benedetto la grande croce realizzata con il legno dei barconi di Lampedusa, provenienti dalle coste libiche, che sarà portata in pellegrinaggio in tutta Italia. Ma come è nata questa idea? Risponde, al microfono di Laura De Luca, il fondatore della Casa dello spirito e delle arti, Arnoldo Mosca Mondadori, che promuove l’iniziativa:

“In un momento di preghiera è nata l’idea di realizzare una grande croce simbolica che potesse restituire al simbolo della croce tutta la sua bellezza. Anche il simbolo è stato deriso, è stato sottovalutato da una cultura iper-razionale. Allora, l’idea che i migranti – attraverso il dolore dei loro viaggi – possano restituirci la commozione di questo legno è il punto di partenza di questo viaggio”.

Dalla Via Crucis invito alla solidarietà

Una Via Crucis che rinnova l’invito alla solidarietà soprattutto per le persone che su questo legno hanno vissuto, per mare, profondi e laceranti dolori:

“Tant’è che davanti a questa croce si commuovono anche i non credenti che guardandola piangono. Il Papa è arrivato camminando e davanti alla croce si è commosso. Ha baciato la roce, ha toccato il chiodo e poi l’ha benedetta dicendo: Adesso inizia il viaggio della croce”.

Croce di Lampedusa a Napoli

Il viaggio della croce di Lampedusa si snoderà attraverso varie tappe, a cominciare dal rione Sanità, a Napoli. Don Antonio Loffredo, parroco della basilica di Santa Maria della Sanità:

“Per noi è, come accogliere una preziosa reliquia che ancora oggi ci parla delle stesse sofferenze, delle stesse attese di chiunque fa questo viaggio da quella sponda alla nostra”.

La croce è alta 2 metri ed 80 ed è larga un metro e mezzo. Pesa 60 chilogrammi ed è stata realizzata dal falegname lampedusano, Franco Tuccio, che ha unito con chiodi, trovati su barconi partiti dal Nord Africa, due assi di legno di color rosso e turchese.

 

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