Presentato il libro “Energia, Giustizia e Pace”

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Le problematiche legate all’energia possono costituire una seria minaccia per la stabilità economica, per la giustizia e per la pace nel mondo. Questo il tema al centro del volume “Energia, Giustizia e Pace”, a cura del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, presentato oggi a Roma nella sede dell’Enea. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

 

 

Il libro, una riflessione sull’energia nel contesto attuale, richiama l’attenzione su temi cruciali per lo sviluppo sostenibile. Il cardinale Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace:

 “Questo libro cerca di essere una specie di sussidio. C’è un tentativo di presentare tutte le diverse forme dell’energia, l’uso e le sfide, le minacce e il grande bisogno di trovare una soluzione per tutti i problemi legati all’uso dell’energia. Ma in gran parte, in questi giorni, si deve porre enfasi sull’accesso all’energia, molto importante per lo sviluppo in qualsiasi parte del mondo”.

Sviluppo sostenibile

La strada dello sviluppo sostenibile è oggi accessibile anche attraverso nuove fonti di energia:

“Per esempio, l’introduzione di pannelli solari in certi villaggi in Africa, in Asia, può cambiare la vita delle persone. Innanzitutto dà luce, consente ai bambini di fare i compiti la sera, dopo la scuola, consente alle persone di poter caricare le batterie dei loro telefoni, consente l’accesso all’informazione, alla comunicazione… Fa tanto per cambiare e trasformare la vita di queste persone”.

Custodire il Creato

La sfida è quella custodire il Creato, come ha più volte ricordato Papa Francesco, per non alterarne ordine e bellezza. Ancora il cardinale Turkson:

“La custodia del mondo, come quella di un giardino, è molto significante. Il nostro compito è quello di rendere questo giardino sempre sostenibile per aiutare la vita. Il nostro mondo è un ‘cosmos’. Questa espressione, così familiare soprattutto nel mondo delle donne (cosmetica), si riferisce a elementi di bellezza. Quindi, quando c’è ‘cosmos’ c’è ordine per stabilire la bellezza. Quando si concepisce il mondo come un ‘cosmos’, siamo sempre invitati a riconoscere i giusti rapporti necessari per mantenere l’ordine che poi conducono alla bellezza del mondo. Quando non si rispetta quest’ordine necessario, ci saranno sicuramente caos, disordine”.

Energia e Dottrina sociale della Chiesa

Ma cosa è l’energia per la Dottrina sociale della Chiesa? Risponde mons. Mario Toso, segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace:

Sempre, secondo la Dottrina sociale della Chiesa, non è semplicemente una merce, ma è prima di tutto un bene comune. E pertanto va gestita secondo la destinazione universale dei beni per consentire a tutti, specie ai più svantaggiati, un accesso a essa, perché l’accesso all’energia è fondamentale per alcuni fattori che migliorano la condizione umana. È quindi è fondamentale per il progresso umano, non semplicemente per quello economico”.

  Strumentalizzazioni politiche

La gestione delle risorse legate all’energia può portare a strumentalizzazioni politiche ed economiche. Per evitare questi rischi si deve conferire alla politica, soprattutto in questi ambiti, una dimensione sovranazionale:

“Credo che una soluzione fondamentale sia rappresentata dalla costituzione di una governance sovranazionale, perché se si lasciano alcune questioni, tipiche di certi regioni solo nelle mani di alcuni, c’è il rischio che la soluzione venga strumentalizzata per interessi politici e di parte. Quindi, è fondamentale la costituzione di un’autorità super partes. Un’autorità che deve avere compiti ben precisi oltre a quelli di regolazione e di estrazione delle risorse energetiche, di contrasto di esternalità negative e immorali. Deve anche occuparsi dell’incoraggiamento di politiche, di procedure di cooperazione e di progetti di sviluppo che consentano un miglioramento della gestione delle risorse naturali. Deve promuovere una sempre maggiore efficienza e sicurezza nella combustione delle biomasse e della gestione sostenibile delle foreste, della ricerca di nuove fonti di energia e, in particolare, di quelle rinnovabili”.

Il contributo della società civile

La governance sovranazionale – aggiunge mons. Toso – deve esprimere il contributo della società civile:

“La soluzione di una governance sovranazionale non deve far in modo che le soluzioni siano accentrate nelle mani di pochi. Questa governance deve essere istituita – certo attraverso l’opera dei governi – ma soprattutto dal basso, attraverso il contributo delle società civili, e quindi in maniera democratica. E deve essere una governance partecipativa, dove la società civile abbia il primato rispetto alla politica e alle decisioni di questo o quel governo”.

Il volume “Energia, Giustizia e Pace”, edito dalla Libreria Editrice Vaticana, propone dunque una riflessione generale su questi temi, partendo da una visione biblico-teologica, con l’ausilio dei criteri e degli insegnamenti offerti dalla Dottrina sociale della Chiesa.

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