Globalizzazione economica

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Col termine di globalizzazione economica ci si riferisce alla struttura di un mercato mondiale, al quale sono connessi tutti gli altri processi globali. Il mondo si arricchisce con una rapidità mai conosciuta prima. I Paesi più popolati del pianeta, Cina e India, registrano ogni anno percentuali di crescita eccezionali.

Divario tra Stati sempre più ampio

Il faccia a faccia tra un mondo povero che si arricchisce e nazioni ricche che sembrano piuttosto impoverirsi perché indebolite dai mali della nostra epoca (disoccupazione, svalutazione del lavoro, forte indebolimento dei sindacati, ecc.) riguarda la tendenza economica di questa epoca. Il vero sconvolgimento economico si manifesta con la rivoluzione industriale che scava, violentemente, un notevole divario tra gli Stati.

Crescita vertiginosa del commercio mondiale

Nel 1870 il reddito pro capite delle nazioni più ricche è già undici volte più alto di quello dei Paesi più poveri. Nel 1995 questa cifra deve essere moltiplicata per cinque: le nazioni più ricche lo sono oggi cinquanta volte di più delle povere. Il commercio mondiale è cresciuto assai più velocemente della produzione mondiale e la differenza tra i due tassi di crescita è un indice della globalizzazione. Dal 1945 ad oggi, il commercio mondiale si è moltiplicato per quindici in volume mentre la produzione mondiale si è moltiplicata soltanto di circa sei volte.

Il settore finanziario sempre più determinante

Tra il 1980 e il 1994, i quindici Paesi più dinamici nella partecipazione al sistema commerciale sono tutti Paesi in via di sviluppo. E’ però vero che molti Paesi sono ancora scarsamente integrati e non potrebbero essere assoggettati di colpo al regime generale. Nella mappa settoriale delle grandi imprese, all’importanza del settore finanziario fanno da contrappunto lo scarso rilievo delle attività tradizionali e l’emergere di settori nuovi ai quali il mercato attribuisce una capitalizzazione, e quindi un potere di iniziativa assai superiore a quella del passato. Si ravvisa una forte tendenza alla concentrazione in quanto la capitalizzazione di mercato aumenta; la maggior parte delle fusioni avviene in via amichevole e i tentativi ostili tendono a fallire.

Denazionalizzazione dell’economia

Il fenomeno più evidente è quello della denazionalizzazione dell’economia, e cioè del fatto che anche i marchi di impresa, come le economie nazionali, divengono universalmente “fittizzi”. Con il termine “internazionalizzazione” si intende, più precisamente, il fatto che le relazioni commerciali si svolgono in misura ancora preponderante tra i Paesi altamente industrializzati.

Borsa di New York, emblema del mercato mondiale

Dalla tesi di laurea, nel 2001, di Amedeo Lomonaco: “Limiti e potenzialità del fenomeno della globalizzazione per l’economia contemporanea”.

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