Globalizzazione, connessi ed esclusi

Il termine globalizzazione non rappresenta in modo preciso l’attuale situazione delle comunicazioni e dei media. In realtà, se noi osserviamo con maggiore attenzione, notiamo che solo alcuni Paesi, alcuni territori, alcune popolazioni e culture partecipano alla globalizzazione delle comunicazioni.

Mondi ai margini

Altri popoli, altre culture, sono ai margini della globalizzazione, e altre ancora sono per ora totalmente escluse per ragioni economiche, culturali, ecc.  Questa situazione è esemplificata molto bene da alcune considerazioni: innanzitutto, basta vedere il tipo di diffusione delle reti telefoniche in Africa, rispetto all’Europa. In Africa, mediamente, una famiglia su cento ha una linea telefonica a casa contro l’80, 90% delle famiglie in Europa. Così come soltanto il 10, 15% delle famiglie hanno la televisione in Africa contro il 95% delle famiglie in Europa.

Globalizzazione e periferie del mondo

Questi dati mettono già in evidenza che i prodotti globali che possono arrivare in tutta Europa attraverso le reti, non arrivano neanche nel 20, 25% delle famiglie dell’Africa, ma questa è la situazione anche di altri continenti.  La realtà dimostra che la globalizzazione soprattutto nel campo delle comunicazioni per certi versi è fiction perché in Italia e negli Stati Uniti ad esempio, si può parlare di villaggio globale ma non è assolutamente la stesa cosa nel sud del mondo. Se pensiamo che in molte capitali come Nairobi o Kampala l’energia elettrica viene razionata e che molto spesso i telefoni non funzionano, possiamo comprendere come qui il concetto di globalizzazione sia distante anni luce.

Informatica e globalizzazione

Cibernetica, computerizzazione e informatica hanno sconvolto il mondo della comunicazione. Aumentano le informazioni, ma questo non significa che si diffonda più conoscenza e si sappia meglio ciò che accade nel mondo. Si deve ammettere che la “questione mediatica” si trova di fronte a una crisi senza precedenti. E’ sempre meno facile elaborare un pensiero unitario su mezzi e messaggi che attraversano la cosiddetta società dell’informazione planetaria, ed è sempre meno facile formulare una politica delle comunicazioni.

Dalla tesi di laurea, nel 2001, di Amedeo Lomonaco: “Limiti e potenzialità del fenomeno della globalizzazione per l’economia contemporanea”.

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