Giornata mondiale dell’infanzia: ancora molti i Paesi non a misura di bambino

© Amedeo Lomonaco, il mio articolo su VaticanNews – Il 20 novembre si celebra la Giornata internazionale per i diritti dellinfanzia e dell’adolescenza, istituita dalle Nazioni Unite nel 1954. La data ricorda il giorno in cui l’Assemblea Generale dell’Onu ha adottato, nel 1989, la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

Una società senza bambini è “triste e grigia”. Queste parole, pronunciate da Papa Francesco durante l’udienza generale del 18 marzo del 2015, riflettono non solo una grande preoccupazione, ma anche il dramma di uno scenario reale. Una società senza bambini, o con minori ai quali vengono negati diritti fondamentali, è infatti ancora oggi una drammatica realtà. Ad alimentarla sono molteplici piaghe, che i numeri e i dati diffusi da varie organizzazioni umanitarie, possono rappresentare solo parzialmente.

Soprattutto le bambine vittime di ingiustizie e violenze

Su alcune delle criticità che si riscontrano a livello globale, si è soffermato in una intervista rilasciata a Radio Vaticana Italia, il direttore di Unicef Italia, Paolo Rozera. Sono soprattutto le bambine, ricorda, a subire ingiustizie e violenze e i soprusi peggiori.

Mortalità infantile

Nel mondo ogni 5 secondi muore un bambino sotto i 15 anni (6,3 milioni nel 2017). Spesso le cause sono prevenibili. La maggior parte di tali decessi, 5,4 milioni, avviene nei primi 5 anni di vita e, tra questi, almeno la metà sono neonati. Il numero di bambini che muoiono sotto i 5 anni è diminuito fortemente dal 1990, quando i morti erano più di 12,6 milioni.

Malnutrizione e accesso all’acqua

Ogni anno la malnutrizione è concausa della morte di circa 3 milioni di bambini sotto i 5 anni. Sono oltre 200 milioni i bambini malnutriti in tutto il mondo. La situazione è particolarmente critica nello Yemen, dove ogni anno muoiono circa 30 mila bambini sotto i 5 anni. Nel mondo, inoltre, 900 milioni di bambini non hanno accesso, o un accesso limitato, a servizi per l’igiene personale. Solo il 66% delle scuole hanno bagni con servizi igienici di base.

Povertà

Nel mondo, oltre 1 miliardo di minori vive in condizione di povertà. La povertà minorile è un fenomeno che non è limitato ai soli Paesi a basso reddito. Sono 30 milioni, in particolare, i minori che vivono in condizioni di povertà relativa nei Paesi Ocse. Nell’Unione Europea circa il 27% dei bambini sono a rischio di povertà ed esclusione sociale.

Lavoro minorile

Nei Paesi meno sviluppati, circa 1 bambino su 4, dai 5 ai 17 anni, è coinvolto in lavori considerati dannosi per la sua salute e il suo sviluppo. La più alta percentuale di bambini lavoratori si trova nell’Africa subsahariana (il 29% di quelli tra i 5 e i 17 anni).

Emergenze

Nel mondo 1 bambino su 4 vive in un Paese colpito da conflitti o da disastri naturali. Almeno 117 milioni di persone vivono in un tale contesto e senza un accesso ad acqua sicura.

Violenze

A livello globale, almeno uno studente su 3 tra i 13 e i 15 anni è vittima di bullismo. Circa 720 milioni di bambini in età scolastica vivono in Paesi in cui le punizioni fisiche, a scuola, non sono completamente proibite.

Istruzione

Nel mondo, 303 milioni di bambini e giovani tra i 5 e i 17 anni non vanno a scuola. In particolare 1 bambino su 5 tra i 15 e i 17 anni, che vive in Paesi colpiti da conflitti o disastri naturali, non è mai entrato in una scuola.

Migranti

Sono circa 30 milioni i bambini sfollati al mondo a causa di conflitti. È il numero più alto dalla Seconda guerra mondiale. In circa 80 Paesi, sono in particolare più di 300 mila i minori non accompagnati. Il 28% delle vittime della tratta di esseri umani sono bambini.

Hiv/Aids

Lo scorso anno, 130.000 bambini e adolescenti sotto i 19 anni sono morti a causa dell’Aids. Almeno 430.000 hanno contratto il virus dell’Hiv. Nel 2017, ogni ora, circa 30 adolescenti – tra i 15 e i 19 anni – sono stati contagiati dal virus. Di questi due terzi sono ragazze.

Matrimoni precoci

Sono circa 650 milioni le donne che, nel mondo, si sono sposate da bambine. La percentuale di donne che hanno contratto matrimonio da bambine è diminuita del 15% nell’ultimo decennio.

Lo scenario in Italia

Anche in Italia sono molteplici le criticità per i bambini. In particolare, sono oltre un milione e 200 mila i minori, il 12% del totale, che vivono in condizioni di povertà assoluta. Oltre a questa si registra anche un’altra povertà, ugualmente grave e drammatica. Si tratta della povertà educativa: 1 minore di 15 anni su 5 non raggiunge le competenze minime in lettura e in matematica. Intervistata da Radio Vaticana Italia, Filomena Albano, garante per l’infanzia e l’adolescenza, sottolinea che sono ancora molti i passi da compiere per rendere la società un ambito più sicuro e idoneo per ogni bambino.

Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza

I principi fondamentali della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza sono quattro. Il primo è quello della non discriminazione. Si sottolinea poi che l’interesse dei bambini e delle bambine deve avere la priorità. Un altro elemento fondamentale è il diritto alla vita e allo sviluppo. Il quarto principio riguarda l’ascolto delle opinioni del minore. Si riconosce anche il diritto dei bambini e delle bambine all’educazione: gli Stati che hanno firmato la convenzione si impegnano, tra l’altro, ad adottare misure per promuovere la regolarità della frequenza scolastica e anche la diminuzione del tasso di abbandono della scuola.

 

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