Crisi di Ceuta, Centro Astalli: la vera emergenza è quella dei migranti

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The crew of a Coast Guard Cutter Resolute cutter boat recovers one of eight Cuban migrants, seven men and one woman, who were stranded at the bottom of a 150-foot cliff on Monito Island, Puerto Rico, March 11, 2015. The Resolute, in coordination with the Coast Guard Cutter Farallon and MH-65 Dolphin helicopters from Air Station Borinquen, safely recovered the migrants from the perilous cliff. (U.S. Coast Guard photo)

Amedeo Lomonaco, il mio articolo su VaticanNews: La crisi migratoria in corso a Ceuta, dove da lunedì scorso si sono riversati oltre 8 mila migranti, è rientrata. Ma quanto accaduto a Ceuta interroga la comunità internazionale e in particolare l’Europa. “La vera emergenza da affrontare, ricorda padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli, è quella in cui si trovano i migranti che cercano di arrivare in Europa”.

L’Europa non “si lascerà intimidire da nessuno”, non si lascerà intimidire da chi strumentalizza la migrazione.  A queste parole pronunciate dal vice presidente della Commissione Europea Margaritis Schinas, in riferimento alla situazione di questi giorni a Ceuta, si aggiungono quelle del premier della Spagna Pedro Sánchez secondo cui quella vissuta nell’enclave spagnola è “una grave crisi per la Spagna e per l’Europa”. Nella enclave spagnola, situata nella costa settentrionale del Marocco, dopo giorni di tensione, il clima sembra più tranquillo. La polizia marocchina ha intensificato le operazioni di contenimento dei migranti che tentano di entrare in territorio spagnolo.

Una crisi senza precedenti

La crisi di Ceuta, infatti, non ha precedenti. Mai prima d’ora la Spagna aveva dovuto gestire un così alto numero di migranti, arrivati tutti insieme in un territorio che non supera gli 85mila abitanti. La foto del bambino salvato in mare ha commosso il mondo.  Ritrae un agente della Guardia civil che salva un neonato da sicuro annegamento. “La vera emergenza da affrontare, ricorda padre Camillo Ripamonti, presidente del Centro Astalli,  è quella in cui si trovano i migranti che cercano di arrivare in Europa. È necessario un nuovo approccio. “Serve una radicale cambio di prospettiva: si attivino immediatamente – sottolinea padre Ripamonti – vie legali d’ingresso attraverso il reinsediamento e canali umanitari, una ripartizione equa dei migranti tra tutti i Paesi dell’Unione che avvenga con un meccanismo obbligatorio che impegni ciascuno a fare la propria parte”.

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