Carpi: la statua dell’Assunta torna in cattedrale

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© Amedeo Lomonaco, il mio articolo su VaticanNews – Intervista a mons. Francesco Cavina, vescovo di Carpi: con il ritorno della statua in cattedrale e con la prossima riapertura del duomo di Mirandola le ferite inferte dal terremoto in Emilia nel 2012 cominciano a rimarginarsi.

E’ un ritorno atteso da un’intera comunità: la statua cinquecentesca della Assunta, restaurata dopo il terremoto del 2012 che ha devastato l’Emilia, torna nella cattedrale di Carpi. Un ritorno accompagnato dalla solenne celebrazione eucaristica presieduta da mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati della Santa Sede.

Mons. Cavina: la statua dell’Assunta finalmente a casa

“La statua dell’Assunta – ricorda a Vatican News il vescovo di Carpi, mons. Francesco Cavina – è un simbolo della città emiliana”. La cattedrale, aggiunge, è stata costruita proprio in funzione di questa statua arrivata nel 1500 dalla Francia. In seguito al terremoto del 2012, aveva subito dei danni. Dopo 3 anni di restauro, “finalmente ritorna in tutto il suo splendore nella sua casa che è la cattedrale”.

La Madonna accanto alla popolazione

“La Madonna – spiega mons. Cavina – ha condiviso in questi cinque secoli e anche nel periodo del terremoto, la vita, le fatiche, le sofferenze della popolazione e con il suo sguardo che infonde speranza ci ha sostenuto nel cammino di recupero delle nostre identità storiche, culturali e religiose”. Le 7000 persone che da settembre hanno fatto visita, a Palazzo vescovile, alla statua della Assunta, sono l’autentica testimonianza di quanto la comunità senta vicina la statua della Madonna. Con il ritorno della statua della Assunta in cattedrale e la riapertura, molto probabilmente a giugno, del duomo di Mirandola, ricorda il vescovo di Carpi – le ferite inferte nel 2012 dal sisma in Emilia cominciano a rimarginarsi.

La più significativa scultura in legno dell’Emilia

La scultura mariana in legno di tiglio, commissionata da Alberto III Pio e realizzata a Parigi dall’intagliatore carpigiano Gaspare Cibelli, che la tradizione narra essere giunta a Carpi dentro una cesta e portata in solenne processione per la prima volta nel 1516, è considerata la più interessante e significativa opera lignea del territorio emiliano.

Carpi “Città del presepe”

A Carpi anche quest’anno la celebrazione del Natale sarà scandita da vari appuntamenti. Carpi, in particolare, diventa la “Città del presepe”. L’iniziativa, spiega mons. Cavina, ha “raggiunto livelli di grandi spessore da un punto di vista artistico” per la presenza di presepi, provenienti da tutte le regioni d’Italia, che saranno esposti non solo in cattedrale ma anche in 120 negozi del centro storico.

Augurio per il Natale

Il vescovo di Carpi esprime infine il proprio augurio per il Natale: “ognuno di noi accetti con cuore aperto di farsi raggiungere dalla tenerezza di Dio”. “Scoprire la tenerezza di Dio – conclude – vuol dire scoprire il volto di un Padre che ci ama”.

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