© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Non si placa l’offensiva israeliana in Libano: sono ripresi, poco fa, bombardamenti sulla capitale. Attacchi aerei delle forze israeliane ad est di Beirut e nella valle della Bekaa hanno causato la morte di almeno 14 persone. Intanto, i guerriglieri Hezbollah hanno rifiutato ogni proposta di cessate-il-fuoco. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Continua, per il settimo giorno consecutivo, l’offensiva israeliana in Libano: tre cittadini giordani sono morti in seguito ad un raid dell’aviazione israeliana nella valle della Bekaa. Nella notte, sono state colpite anche due caserme dell’esercito libanese, nei pressi di Bierut, provocando la morte di almeno dieci persone. Le azioni militari dello Stato ebraico fanno registrare poi, per la prima volta, anche incursioni non aeree: truppe di terra israeliane sono entrate, ieri, nel sud del Libano per creare “una fascia di sicurezza” e demolire diverse postazioni usate dai guerriglieri sciiti per attaccare il nord di Israele.

Israele non esclude incursione via terra

Si temono ulteriori incursioni: l’esercito israeliano non ha escluso, infatti, una massiccia invasione via terra nel sud del Libano, come accadde nel 1982. Il vice capo di Stato maggiore israeliano ha dichiarato, poi, che l’offensiva militare, costata la vita finora a 200 persone, durerà ancora per qualche settimana. Sull’altro fronte, gli Hezbollah continuano a lanciare razzi contro Israele. Il movimento sciita ha anche rifiutato le proposte della comunità internazionale per un immediato cessate il fuoco, giudicandole una “condizione israeliana”. E per porre fine alla crisi, i capi di Stato e di governo riuniti a San Pietroburgo per il G8 hanno chiesto all’ONU di creare una forza di sicurezza e di interposizione nel sud del Libano.

Ipotesi di contingente internazionale

Il ministro degli Esteri israeliano, Tzipi Livni, ha precisato che Israele non esclude la possibilità dell’invio di un contingente internazionale nel Paese dei cedri. Ma il ministro israeliano ha anche sottolineato come la prima soluzione, per lo Stato ebraico, sia la “piena applicazione” della risoluzione 1559, adottata dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite nel settembre 2004, che prevede il disarmo degli Hezbollah e l’invio delle truppe regolari libanesi nel sud del Libano.

Foto:

By Israel Defense Forces (Infantry Instructors Course) [CC BY 2.0 (https://creativecommons.org/licenses/by/2.0)], via Wikimedia Commons

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