Appello di Acs dallo Sri Lanka: rispondiamo all’orrore con la speranza

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Amedeo Lomonaco – Colombo (Sri Lanka)

© Amedeo Lomonaco, il mio articolo su VaticanNews Si è conclusa in Sri Lanka la visita di Aiuto alla Chiesa che soffre alla comunità cattolica locale in occasione del trigesimo degli attacchi terroristici.

Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs) ha incontrato in Sri Lanka, ad un mese esatto dai barbari attacchi di Pasqua, diverse realtà della comunità cattolica del Paese asiatico per manifestare innanzitutto vicinanza e solidarietà anche con la vicinanza fisica. È quanto sottolinea Alessandro Monteduro, direttore di Acs Italia, aggiungendo che in questo Paese sono molti i giovani da sostenere nel loro cammino vocazionale.

Sostenere il futuro della Chiesa

Sono tre le direttrici indicate dal direttore di Acs Italia. La prima prospettiva è quella di pregare e manifestare vicinanza, anche fisica, alle comunità dello Sri Lanka. La seconda, spiega Monteduro, è quella di informare i benefattori della situazione nel Paese e delle necessità della Chiesa locale. La terza direttrice è quella di agire per aiutare. Per questo, la fondazione pontificia chiede uno sforzo straordinario ai benefattori per sostenere il futuro della Chiesa: i giovani e in particolare i seminaristi.

Aiutare i cristiani perseguitati

Alle visite nei luoghi teatro degli attentati in Sri Lanka e in diversi seminari si sono aggiunte quelle in realtà molto povere. Il terrore, aggiunge Monteduro, si combatte con la speranza aiutando in particolare i cristiani perseguitati. Dallo scorso anno Aiuto alla Chiesa che soffre ha già finanziato in Sri Lanka diversi progetti, soprattutto nell’ambito della pastorale, per un valore complessivo di oltre 112 mila euro.

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