© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Ancora una giornata di violenza in Iraq. All’ormai consueto e drammatico susseguirsi di agguati e azioni terroristiche si aggiungono anche nuovi intoppi sul versante politico. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

Due americani che lavoravano per la compagnia di sicurezza ‘Blackwater’ sono morti in seguito all’esplosione di un ordigno collocato lungo una strada nei pressi di Hilla. Un terzo dipendente dell’agenzia è rimasto ferito. A Baghdad sono stati trovati, inoltre, i cadaveri di dodici uomini. Si tratta di tre soldati e nove civili. Sempre nella capitale, un civile ed un poliziotto iracheni hanno perso la vita in due distinti attacchi compiuti, nelle ultime 24 ore, dalla guerriglia.

Stallo politico

Il comando militare americano ha poi reso noto che un soldato statunitense è stato ucciso venerdì scorso a Mossul. Sul versante politico, sono falliti i colloqui tra leader curdi e sciiti per trovare un accordo sulla formazione del prossimo governo iracheno. A tre giorni dalla prevista riunione del nuovo parlamento di Baghdad, non sembra dunque sbloccarsi lo stallo politico:  questo fallimento dei colloqui tra curdi e sciiti, che hanno i due terzi della maggioranza necessaria a formare il nuovo governo, può anche provocare uno slittamento degli sforzi tesi ad assicurare la sicurezza nel Paese ed un ritardo nel programma di ricostruzione.

Sequestro giornalista francese: contatti con i rapitori

Sul caso della giornalista francese di ‘Liberation’ si devono registrare, infine, nuovi incoraggianti particolari: il governo francese avrebbe stabilito dei contatti con i rapitori. Lo ha dichiarato il portavoce della formazione di centrodestra ‘Unione per un movimento popolare’ (UMP) aggiungendo che, dopo l’appello del premier Raffarin, molte persone si sono presentate a Baghdad all’ambasciata francese fornendo preziose informazioni.

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