Ulrich Beck denuncia gli errori del globalismo

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Ulrich Beck insegna Sociologia alla Ludwig Maximilian Universitat di Monaco di Baviera ed è firma autorevole del settimanale “Der Spiegel”.

Ulrich Beck

  Muovendo da un’ampia rassegna delle principali teorie della globalizzazione, Ulrich Beck evidenzia nel suo libro “Che cos’è la globalizzazione” gli errori di un globalismo semplificato ma rivendica anche la necessità di una politica della globalizzazione capace di rispondere ad emergenze sociali, culturali e ambientali non più governabili a livello nazionale. Per Ulrick Beck al concetto di globalismo, inteso come il dominio del mercato che si impone su tutto il mondo che cambia, sono associabili i seguenti errori:

  • il globalismo riduce la nuova complessità della globalità e della globalizzazione ad una sola dimensione, quella economica, mentre tutte le altre dimensioni – globalizzazione politica, culturale, tecnologica, ecologica e sociale – vengono analizzate solo supponendo il dominio della globaalizzazione economica. La società mondiale viene così ridotta nella società mondiale del mercato a causa del bisogno di semplificare il più possibile per orientarsi in un mondo divenuto indecifrabile;
  • il globalismo inneggia al libero mercato mondiale sostenendo che l’economia globalizzata sia destinata ad aumentare il benessere in tutto il mondo e ad eliminare le situazioni sociali insostenibili; viene però trascurato che il mondo in cui viviamo è molto lontano da un modello di libero mercato;
  • la globalizzazione economica viene spesso confusa con l’internazionalizzazione dell’economia perché di fatto i rapporti commerciali ed i processi di produzione transnazionali si svolgono sempre fra determinate regioni del mondo che corrispondono ad alcune precise aree dell’America, dell’Asia e dell’Europa;
  • il globalismo trae il suo potere in parte dall’effettivo verificarsi del processo di globalizzazione economica e in gran parte dalla messa in scena della minaccia che questo realmente si realizzi;
  • il globalismo neoliberale pur essendo una manifestazione politica si esprime in modo non politico e segue le leggi del mercato mondiale che costringono a ridurre al minimo lo Stato e la democrazia;
  • l’espressione “cultura globale” è fuorviante perché in gioco non c’è l’omologazione delle culture ma una nuova definizione delle culture locali;

Globalismo e paralisi politica

Il globalismo neoliberale non solo diffonde paure e sgomento ma paralizza politicamente perché se non si riesce ad arrestare un processo comunque irreversibile come quello della globalizzazione non rimane che un’enorme coalizione nero-rosso-verde del protezionismo che difende con obiettivi contrastanti il vecchio ordine contro la realtà minacciosa della seconda modernità.

Dalla tesi di laurea, nel 2001, di Amedeo Lomonaco: “Limiti e potenzialità del fenomeno della globalizzazione per l’economia contemporanea”.

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