Dignità della persona al centro del discorso di mons. Migliore

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Il tema dei diritti umani è stato al centro dell’intervento a New York dell’osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite. L’arcivescovo, dopo aver ricordato che è passato più di un anno dalla creazione del Consiglio dei diritti dell’uomo, esprime apprezzamento per “gli sforzi compiuti per consolidare la nuova istituzione”. Ma allo stesso tempo – aggiunge – diventano sempre più ardue le sfide per salvaguardare questi diritti. Il servizio di Amedeo Lomonaco

Nel diritto e davanti alla coscienza morale della comunità internazionale la dignità dell’uomo – osserva mons. Migliore – “appare come la fonte da cui nascono tutti i diritti”. La dignità della persona, spiega il presule, “dovrebbe logicamente sostituirsi alla volontà sovrana ed autonoma degli Stati” e divenire la base di ogni sistema giuridico, compreso quello internazionale.

Situazione preoccupante

Questo – afferma l’arcivescovo – dovrebbe essere un “processo irreversibile” ma, tuttavia, si può constatare che “in numerosi Paesi la realizzazione di tale principio non è accompagnata da un rispetto tangibile dei diritti dell’uomo”. Una visione panoramica del mondo – sottolinea poi mons. Migliore – ci mostra, infatti, una situazione preoccupante per quanto riguarda il rispetto di tali diritti.

Non si neghi il diritto alla vita

Il rappresentante vaticano fa notare quindi che, se si considerano tutti i diritti enunciati nella Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo e negli accordi internazionali, “non ce ne è nessuno che non sia seriamente violato o trascurato in numerosi Paesi”, anche in Stati membri del nuovo Consiglio. Ciò deriva spesso dalla convinzione, ancora ben radicata, che è il potere a determinare il contenuto dei diritti dell’uomo. Tale visione, sostiene il presule, “permette troppo facilmente di ricorrere a pratiche inconciliabili con la dignità dell’uomo”. “Negare, in alcune circostanze, il diritto alla vita”, pretendere di “controllare la coscienza dei cittadini e l’accesso all’informazione” sono alcuni esempi in cui vengono “messi in ridicolo” i diritti dell’uomo.

Altre gravi violazioni

Altre gravi violazioni – prosegue mons. Migliore – si verificano quando si reprimono i dissidenti politici, si impone una politica delle nascite senza tenere conto della decisione dei genitori, si limita indistintamente l’immigrazione e si soffoca la libertà religiosa. Tutti gli Stati, auspica quindi l’Osservatore della Santa Sede, dovrebbero assumere individualmente e collettivamente la responsabilità di far applicare i diritti dell’uomo nelle varie aree del mondo. Mons. Migliore ricorda, inoltre, che un gran numero di religioni è diventato vittima di oltraggi: sia contro i fedeli, sia contro simboli spirituali o morali.

Il nodo della libertà religiosa

Ciò – avverte – “costituisce un fenomeno inquietante che minaccia la pace e la stabilità sociale, e mette in pericolo la dignità dell’uomo”. Per questo – conclude – occorre auspicare che il Consiglio dei diritti dell’uomo metta a punto ed adotti una nuova risoluzione sul rispetto del “diritto alla libertà religiosa dei fedeli di tutte le religioni, senza eccezione”.

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