Tratta di esseri umani: una vittima su 5 è un minore

© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Nel mondo sono almeno un milione e 200 mila i minori vittime di schiavitù e di sfruttamento. Una vittima della tratta su cinque è un bambino o un adolescente.  Sono alcuni dei drammatici dati che emergono dal dosseir 2016 “Piccoli schiavi invisibili” diffuso oggi da Save the Children alla vigilia  della Giornata mondiale contro la tratta di esseri umani, che si celebra domani. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

 

Sono piccoli e invisibili. Vivono una realtà drammatica che le statistiche, solo in parte, riescono a fotografare. Il quadro numerico reale delle vittime e degli sfruttatori è infatti difficilmente quantificabile. Nel rapporto si ricorda che, solo in Europa, gli ultimi dati ufficiali disponibili parlano di quasi 16 mila vittime di tratta accertate o presunte. Tra queste, il 15% è un minore.Raffaela Milano, direttore Programmi Italia-Europa di Save the Children:

“Proprio i più vulnerabili, come i bambini, sono vittime di questo enorme mercato e anche in Italia, purtroppo, sono migliaia gli adolescenti poco più che bambini che sono vittime di condizioni di sfruttamento”.

I più vulnerabili sono i minori stranieri

I minori stranieri non accompagnati restano i più vulnerabili: nei primi sei mesi del 2016 sono raddoppiati quelli giunti via mare in Italia. Tra i più colpiti, ragazze nigeriane e rumene, adolescenti egiziani e minori in transito, tra cui soprattutto eritrei e somali. Sono inoltre più di 1000, in Italia, le persone inserite in programmi di protezione. Il 7% di loro ha meno di 18 anni.

“Sono vulnerabili, in modo particolare, perché sono minori che hanno raggiunto l’Italia senza avere adulti di riferimento, senza familiari adulti. Spesso arrivano avendo già contratto un debito di viaggio da ripagare in qualsiasi modo. Poi anche le famiglie che sono rimaste nel Paese di origine spesso vengono ricattate. Questi debiti, che poi crescono esponenzialmente con l’andare del tempo, diventano una vera e propria trappola da cui i ragazzi non riescono più ad uscire, ad emanciparsi”.

La tratta fonte di redditto per organizzazioni criminali

In Italia la tratta di esseri umani, dopo il traffico di armi e di droga, è la terza fonte di reddito delle organizzazioni criminali. Ma il numero di procedimenti a carico degli sfruttatori, e soprattutto quello delle condanne in via definitiva, resta però limitato. Tra il 2013 e il 2015 sono state denunciate in Italia 464 persone. Gli arrestati sono stati 190 e tra questi il 12% sono italiani.

Circuiti di criminalità

Ancora Raffaela Milano: “E’ molto difficile, evidentemente, riuscire ad assicurare alla giustizia le persone che speculano su questo terribile mercato. Certamente, l’impegno va rafforzato anche a livello sovrannazionale, perché sappiamo – e i dati ce lo dimostrano – che ci sono sia sfruttatori individuali, magari legati alle famiglie, legati direttamente a questi ragazzi e ragazze. Poi ci sono veri e propri circuiti di criminalità transnazionale. Sono le diverse mafie che si attivano per organizzare sia il viaggio sia poi l’arrivo e lo sfruttamento qui in Italia dei minori che vengono da varie parti del mondo”.

Save the Children: il governo attui il Piano contro la tratta

Nel dossier l’organizzazione umanitaria Save the Children delinea anche una serie di raccomandazioni finalizzate all’emersione e all’identificazione dei casi in cui minori sono vittime di tratta e di sfruttamento. Per la piena attuazione dei loro diritti, si chiede in particolare al governo italiano di attuare il Piano nazionale di azione contro la tratta:

“Noi chiediamo, innanzitutto, che venga applicato il Piano anti-tratta che finalmente, dopo tanti anni di attesa, l’Italia ha varato: c’è un piano nazionale per contrastare il fenomeno della tratta. Noi vogliamo che sia applicato, al più presto, con una particolare attenzione dedicata ai servizi per i minori. Infatti, si deve riuscire a incontrare tutti i minori, magari da un’unità di strada con mediatori culturali. E’ necessario formare anche chi si trova già nei porti, nei luoghi di sbarco perché sappia individuare una persona a potenziale rischio di tratta, separarla dai suoi sfruttatori. Sfruttatori che, spesso, la guardano a vista e non la perdono d’occhio. Bisogna assicurarsi una rete di case di fuga in modo tale che questi ragazzi siano protetti e immediatamente sottratti al circuito dello sfruttamento quando incontrano un operatore o qualcuno nel quale poter riporre fiducia”.

Helpline contro la tratta

Save the Children ha lanciato in questo mese di luglio una Helpline telefonica dedicata a fornire supporto e orientamento a minori stranieri non accompagnati in Italia. Si offrono tra l’altro informazioni, assistenza legale e psicologica. E’ anche un riferimento per attivare contatti con i servizi presenti sul territorio. Il servizio telefonico, multilingue, risponde al numero verde 800 14 10 16.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *