Terra Santa: Conferenze episcopali a sostegno della Chiesa locale

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Prosegue in Terra Santa la visita dei vescovi che fanno parte del Gruppo di Coordinamento delle Conferenze episcopali a sostegno della Chiesa locale. L’obiettivo è quello di accompagnare le comunità cristiane della Terra Santa in due missioni: non essere mai silenziose di fronte a ingiustizie o violenze e proclamare sempre la riconciliazione. I presuli, provenienti da Europa e Nord America, hanno incontrato, tra gli altri, diversi studenti dell’Università di Betlemme.

Intervista con padre Jamal

Durante l’incontro, vescovi e ragazzi palestinesi hanno parlato della drammatica situazione di Gaza. Una situazione che diventa sempre più allarmante, come spiega al microfono di Amedeo Lomonacopadre Jamal, professore all’Università di Betlemme:

R. – Un gran numero di vittime sono civili, sono bambini, famiglie. Non sembra che ci sia una volontà, nel mondo, di fermare questa guerra contro la popolazione di Gaza. La priorità, adesso, è di fermare quella strage. Poi si dovrà trovare una via per la pace, per dare una speranza alla gente che vive nella povertà, nella disperazione da anni. C’è bisogno di un vero processo di pace. Seguiamo ogni giorno gli eventi di Gaza e si nota una mentalità d’imporre una certa realtà con la forza militare. Questo non avvicina la pace e la giustizia in Terra Santa.

Popolo palestinese unito

D. – Il fatto che le violenze siano concentrate nella Striscia di Gaza, divide il popolo palestinese oppure tutta la gente dei Territori è unita nonostante la separazione forzata?

R. – Lo slogan è: “Siamo tutti Gaza”, nel senso che tutti nei Territori siamo palestinesi. Le vittime sono palestinesi, non gente di Hamas o di Fatah o di altri gruppi. Quello che succede a Gaza può succedere in altre zone dei Territori Palestinesi. Quello che sta avvenendo unisce tutti i palestinesi. Tutti vogliono fermare la violenza e trovare una soluzione giusta per la pace e la giustizia in Terra Santa.

Vescovi nordamericani in Terra Santa

D. – Vescovi europei e del Nord America sono in questi giorni in Terra Santa per portare solidarietà alla comunità cristiana. Quali l’obiettivo ed il programma di questa visita?
 
R. – Il programma è di mostrare la solidarietà di tutte le Chiese con la Terra Santa. La solidarietà è molto importante per noi, perché molte volte ci sentiamo soli, soli davanti a questo esercito potente. Ma quando vediamo la solidarietà della Chiesa, sentiamo l’interesse di tutto il mondo. Il fatto di visitare la Terra Santa, in questa situazione difficile, è un segno forte di una volontà della Chiesa di aiutare i più deboli, i più poveri in questa regione.

Solidarietà e speranze

D. – Anche perché, prima o poi, la forza della solidarietà è destinata a rompere l’isolamento di una terra oggi accerchiata, ma desiderosa di ricevere speranza nel futuro…
 
R. – Quello che è importante adesso, non solo a Gaza ma anche in tutti i Territori Palestinesi, è di comprendere che non si può continuare così. La pace, un giorno, arriverà. La solidarietà di questi vescovi è molto importante. Ma lo è anche quella di tutti i cristiani. E’ fondamentale la solidarietà spirituale:i cristiani pregano per noi e questo ci dà forza per continuare a costruire la pace nonostante i segni di violenza in Terra Santa.

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