Robert Schuman, uno dei padri dell’Europa

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Un uomo di frontiera, nato in Lussemburgo nel 1886, e quindi di nazionalità tedesca in virtù del trattato di Francoforte, ma francese nell’intimo fin dall’infanzia. Un cristiano che ha avuto il grande merito di avviare il processo di integrazione europea. Sono questi alcuni dei tratti peculiari di uno dei padri fondatori dell’Europa, lo statista francese Robert Schuman, del quale oggi si è chiusa la fase diocesana del processo di beatificazione. Sulla figura di Schuman ascoltiamo il presidente del Pontificio consiglio della cultura, cardinale Paul Poupard:

 

“Schuman era un uomo profondamente cristiano e si è dimostrato un abile politico: ha infatti promosso l’integrazione europea, una realtà oggi evidente. Schuman risponde perfettamente all’idea che ho sull’uomo politico: il suo compito è di rendere possibile il necessario, guardando lontano e pensando al futuro delle nuove generazioni, preparando questo futuro”.

“La pace mondiale non potrà essere salvaguardata, se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano”. E’ la prima frase della dichiarazione che Schuman ha presentato a Parigi nel 1950, per proporre l’istituzione di una Comunità europea del carbone e dell’acciaio, la Ceca, entrata in vigore nel 1951 e considerata il primo vero passo verso l’attuale Unione Europea. Di questo storico discorso, ascoltiamo alcuni significativi passi pronunciati da Schuman, allora ministro degli Esteri francese:

L’EUROPE NE SE FERA PAS D’UN COUP, NI DANS UNE COSTRUCTION…

“L’Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto. Il governo francese propone di mettere l’insieme della produzione franco-tedesca di carbone e di acciaio sotto una comune Alta Autorità. Questa proposta, le cui decisioni saranno vincolanti per la Francia, la Germania e i Paesi che vi aderiranno, costituirà il primo nucleo concreto di una Federazione Europea indispensabile al mantenimento della pace”.

Il progetto di un’Europa unita auspicato nel secondo dopoguerra turbato da profondi squilibri economici e da gravi problemi etici: è questa l’eredità che ci ha lasciato Schuman, un patrimonio che gli europei di oggi sono chiamati a consolidare, facendo leva anche sui valori e sulle radici cristiane dell’Europa.

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