Raid aerei israeliani nella Striscia di Gaza

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

Proseguono i raid aerei israeliani nella Striscia di Gaza per liberare il militare rapito domenica scorsa: nella notte, è rimasto ucciso un presunto militante palestinese della Jiahd. Il premier israeliano Olmert ha precisato, intanto, che lo Stato ebraico non pagherà alcun riscatto per ottenere il rilascio del soldato. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

L’operazione militare israeliana, denominata “Pioggia d’estate”, continua a colpire i Territori palestinesi: un presunto miliziano della Jihad islamica è morto in seguito ad un raid aereo israeliano, condotto nella notte, nel sud della Striscia di Gaza. Sempre nella notte, diversi missili hanno centrato, senza fortunatamente provocare vittime, gli uffici del ministero dell’Interno. L’azione è stata compiuta poche ore dopo l’incursione che ha portato, ieri, all’arresto di 64 esponenti di Hamas, tra ministri, deputati e funzionari.

Haniyeh: non ci sarà alcun referendum

Commentando questi arresti, il primo ministro palestinese, Ismail Haniyeh, ha detto, stamani, che il suo governo non cadrà e non cambierà posizione. Il premier ha anche aggiunto che non ci sarà alcun referendum sullo Stato palestinese. In questo difficile contesto, si aprono comunque spiragli per la liberazione del caporale dello Stato ebraico rapito domenica scorsa: il presidente egiziano Hosni Mubarak, ha dichiarato, infatti, che Hamas ha dato la sua “approvazione condizionata” alla liberazione del soldato. Il capo di Stato egiziano non ha però chiarito quali siano le condizioni poste dal gruppo radicale palestinese.

Olmer: da Israele nessun riscatto

Il premier israeliano, Ehud Olmert, ha poi affermato che lo Stato ebraico non intende pagare alcun riscatto. Intanto, a Gaza, la vita è ogni giorno più difficile: spesso mancano l’acqua e la corrente elettrica. La mancanza d’acqua minaccia, in particolare, la salute della popolazione palestinese, soprattutto dei bambini e degli anziani. Il Commissario europeo agli Aiuti umanitari e allo Sviluppo ha lanciato, infine, un accorato appello esortando organizzazioni non governative, agenzie dell’ONU e la Croce Rossa ad evitare che Gaza sia colpita da una crisi umanitaria.

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