Francesco è giunto a Cipro, “un viaggio in cui toccheremo delle piaghe”

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Amedeo Lomonaco, il mio articolo su VaticanNews Il 35.mo viaggio apostolico a Cipro e in Grecia è cominciato. In mattinata gli incontri del Papa con due gruppi di migranti di varie nazionalità, il primo accompagnato a Casa Santa Marta dalla Comunità di Sant’Egidio e il secondo ospite della parrocchia di Santa Maria degli Angeli vicino all’aeroporto di Fiumicino.

Il volo con a bordo Papa Francesco è atterrato nello scalo di Larnaca, a Cipro, alle 13.57. Ad accoglierlo un bel sole e il sorriso di tanti che attendono parole di incoraggiamento e consolazione. I bambini hanno intonato cori gioiosi come “Francesco we love you”.  Ai giornalisti che lo stanno accompagnando, durante il viaggio, il Papa ha rivolto parole di ringraziamento.

Un viaggio bello e anche toccheremo delle piaghe, io spero che tutti noi possiamo accogliere tutti i messaggi che troveremo. Grazie tante della vostra compagnia.

Al termine dell’accoglienza ufficiale all’aeroporto di Larnaca, Papa Francesco si trasferirà in auto nella capitale Nicosia dove, presso la cattedrale maronita di Nostra Signora delle Grazie, incontrerà il clero e i movimenti ecclesiali di Cipro. Stamani, alle 11.05, la partenza dall’aeroporto di Roma Fiumicino. In mattinata, dopo aver lasciato il Vaticano il Papa – riferisce in un comunicato la Sala Stampa della Santa Sede – “si è fermato alla Parrocchia di Santa Maria degli Angeli, nei pressi dell’Aeroporto di Fiumicino, dove ha pregato davanti all’immagine della Madonna di Loreto”. Qui ha incontrato un gruppo di 15 profughi ospitati dalla parrocchia. Sempre in mattinata, prima di lasciare Casa Santa Marta, il Pontefice ha salutato un gruppo di 12 rifugiati accompagnati dall’Elemosiniere apostolico, il cardinale Konrad Krajewski”.

I migranti ora residenti in Italia – riferisce ancora la Sala Stampa della Santa Sede – provengono “dalla Siria, dal Congo, dalla Somalia e dall’Afghanistan”. Sono transitati per il campo di Lesbo negli scorsi anni e sono stati accolti al loro arrivo dalla Comunità di Sant’Egidio. Tra di loro, alcuni erano arrivati con Francesco e nel 2016 erano sull’aereo papale. Maria Quinto, della Comunità di Sant’Egidio impegnata nel progetto dei corridoi umanitari, sottolinea che il Pontefice ha chiesto loro di pregare per il viaggio e ha sottolineato di andare ancora a Lesbo per essere vicino a quanti ancora sono lì.

Prima di lasciare Casa Santa Marta, il Papa ha incontrato un gruppo di rifugiati accompagnati dal cardinale Konrad Krajewski. Come si è svolto questo incontro?

È stato un incontro molto familiare, semplice. Erano presenti alcuni nuclei familiari. C’era una famiglia di somali con la mamma disabile accompagnata dai tre figli. Tutte le famiglie provenivano da Lesbo come questa donna disabile che ha fatto il viaggio pericoloso in barca portata in braccio dai suoi figli. Tutti sono arrivati in Italia con i corridoi umanitari. Il Papa era molto commosso di sentire le loro storie. Ha incontrato di nuovo la famiglia di un giovane arrivato da Lesbo con il volo papale del 2016 da Lesbo. Ora è sposato, ha un figlio e aspetta il secondo. Lavora regolarmente. Il Papa ha ascoltato, con soddisfazione, il percorso di integrazione di questa famiglia. Erano tutti molti felici di questo incontro. Dopo l’arrivo del capo famiglia con il volo papale del 2016 da Lesbo in Italia è poi arrivata anche la moglie, che viveva in Libano. Si sono ricongiunti e in questi anni è stato portato avanti un percorso molto positivo accompagnato dalla Comunità di Sant’Egidio.

Cosa ha detto il Papa ai migranti?

Il Papa ha chiesto loro di pregare per il viaggio e ha aggiunto di andare ancora a Lesbo per essere vicino a quelli che ancora sono lì. I rifugiati erano molto colpiti. L’esperienza di aver vissuto nel campo profughi a Lesbo li ha segnati.

Cosa hanno detto i migranti a Francesco?

Hanno raccontato le loro storie. C’erano persone arrivate in Italia da 5 mesi, altre da due anni e un’altra famiglia da un anno. Ognuno ha detto qualcosa sul suo percorso. Una donna che arriva dal Congo ha espresso la propria gioia per il fatto che i figli possono andare a scuola in Italia. Sono tre bambini che frequentano le elementari. Una famiglia afghana ha manifestato poi la propria preoccupazione per questo momento particolare che sta vivendo il loro Paese.

Un incontro, dunque, in cui si sono riviste le ferite e le cicatrici di Lesbo ma anche uno sguardo di speranza rivolto, anche attraverso la preghiera, verso il viaggio di Papa Francesco in Grecia…

Si, attraverso la preghiera e questo cammino accompagnato, come ha anche sottolineato Francesco più volte, dall’integrazione perché è importante vivere in modo costruttivo insieme nelle comunità di accoglienza.

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