Nove mesi fa la tragedia di Brumadinho

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© Amedeo Lomonaco, il mio articolo su VaticanNews  Il Sinodo sull’Amazzonia ricorda, con la preghiera, il disastro ambientale di Brumadinho, in Brasile, costato la vita a 272 persone.

È il 25 gennaio del 2019: una colata di fango e di detriti ricopre gli edifici dell’impianto minerario e parte dell’abitato di Brumadinho, nello Stato di Minas Gerais, in Brasile. La tragedia è provocata dal crollo di una diga. Muoiono 272 persone. Il Sinodo sull’Amazzonia ricorderà sabato 26 ottobre, nella Chiesa di Santa Maria in Traspontina, quella drammatica giornata. Padre Massimo, missionario comboniano, ha accompagnato a Roma un gruppo di rappresentanti della comunità di Brumadinho. Marcela Rodrigues ha perso il padre a causa di quella sciagura: “Sono qui per rappresentare la nostra comunità in Brumadinho e per un momento di ricordo. Sono passati nove mesi dalla tragedia, da quel crimine. La preghiera e tutte le buone intenzioni sono benvenute perché la nostra lotta non è facile. Quello che abbiamo vissuto sulla pelle non è facile e credo che tutte le manifestazioni di amore – vorrei mandare un abbraccio al Papa – arrivino a tutti i cuori. Si tratta di amore, non solo di una religione. Tutti dobbiamo impegnarci perché questo è il pianeta di tutti”. Alle parole di Marcela si aggiungono quelle di padre Massimo:

R. – Oggi è un giorno speciale sono passati nove mesi da questa grande distruzione, da questo grande disastro ambientale ma soprattutto dalla morte di 270 persone adulte e di due bambini che erano nel ventre della mamma. Ci sono ancora 18 dispersi. Quindi è un giorno in cui facciamo memoria di questa grande distruzione e di tutti questi morti. Tutti i mesi in questo giorno, il 25, la comunità si ritrova per ricordare i morti e per ricordare questa distruzione.

Quale è stata la causa di quel disastro ambientale?

R. – Una diga si è rotta e ha praticamente invaso le case, i luoghi di lavoro, portando distruzione per tutte queste famiglie.

C’è un appello che vuole lanciare, in particolare, alle autorità dello Stato brasiliano affinché tragedie come questa non si ripetano?

R. – Noi facciamo un appello soprattutto alle autorità economiche e politiche del Brasile perché queste tragedie non succedano più. I protagonisti di questa distruzione e di questi mali sono gli stessi che stanno distruggendo l’Amazzonia. C’è un legame tra quello che è successo a Brumadinho e le tante comunità dell’Amazzonia che vengono martirizzate, che vengono distrutte e che non vengono rispettate.

 

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