Istat-Cnel: quasi 7 milioni gli italiani in difficoltà
© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
In Italia, 6,7 milioni di persone sono in difficoltà economiche, con un aumento di 2,5 milioni in un anno. Il potere d’acquisto, dal 2007 al 2011, è sceso del 5%. E’ quanto emerge dal primo Rapporto sul “Benessere equo e sostenibile” (Bes), curato da Istat e Cnel e presentato questa mattina alla Camera, alla presenza del presidente italiano, Giorgio Napolitano. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Sono dodici gli ambiti analizzati nel Rapporto, tra cui salute, lavoro, ambiente e relazioni sociali, per monitorare lo stato di benessere in Italia. Dallo studio emerge un Paese segnato da “forti disuguaglianze sociali” e incapace di offrire a tutti la possibilità di “un’istruzione adeguata”. Cala la propensione al risparmio delle famiglie, passata dal 15,5% del 2007 all’11,5% nel secondo trimestre del 2012. Gli italiani tracciano comunque un bilancio “prevalentemente positivo della propria esistenza”, anche se aumentano il senso di insicurezza, non solo a causa della diffusione della criminalità, e la sfiducia nei partiti e nelle istituzioni.
Paese in recessione
Dati che riflettono la situazione di crisi del Paese, come sottolinea l’economista Quadrio Curzio:
“Il Paese è in una recessione marcata. La disoccupazione si avvicina al 12% e quella giovanile ha già superato il 35%. Quindi, l’idea che il solo risanamento dei conti possa portare allo sviluppo economico è un’idea che si sta dimostrando inconsistente”.
Aumenta il numero di obesi
Stili di vita sedentari caratterizzano il 40% della popolazione adulta e aumenta il numero di persone obese (circa il 45% della popolazione maggiorenne è in sovrappeso o obesa). Peggiora la qualità dell’occupazione e il sistema del welfare presenta molteplici limiti.
Paese ricco di risorse dimenticate
Ma l’Italia – sottolinea il presidente dell’Istat Enrico Giovannini – è anche un Paese ricco di “risorse dimenticate, di ricchezze straordinarie, di un paesaggio storico naturale e un patrimonio culturale da tutelare e sfruttare”. Ancora l’economista Quadrio Curzio:
“L’Italia è certamente un Paese con dei giacimenti artistici e culturali straordinari, che potrebbero essere messi a reddito attraverso un sistema organizzato di natura turistica. Ci sono delle aree attrezzate per degli sviluppi turistici connessi all’arte. Ce ne sono altre che non sono affatto attrezzate. In data ravvicinata, sarà presentato il Piano nazionale per il turismo da parte del ministro competente che – a mio avviso – rappresenta un passo avanti, anche perché al centro di quel programma vi è, appunto, la valorizzazione dei beni artistici”.
Famiglia, principale rete di solidarietà
Nonostante gli effetti della crisi sul mondo dell’occupazione e i forti squilibri, gli italiani si dichiarano comunque soddisfatti del proprio lavoro. La famiglia, infine, costituisce ancora la principale rete di solidarietà e sostegno nella società.