Iraq: pronto contingente dell’Onu

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

In Iraq, dove ieri sono rimasti uccisi undici soldati statunitensi, l’Onu è pronta ad autorizzare l’invio di un contingente multinazionale dopo il prossimo 30 giugno. Il servizio di Amedeo Lomonaco:

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Quattro soldati americani sono morti in due distinti attacchi a Baghdad e a Sud della capitale irachena. Un quinto militare è stato ucciso vicino a Kirkuk e sempre ieri altri sei soldati statunitensi sono morti a causa di un attacco compiuto contro una base americana nella provincia sunnita di Al Anbar. Un convoglio di mezzi militari italiani è stato inoltre raggiunto stamani, fortunatamente senza causare vittime, da colpi di arma da fuoco in una località non distante da Nassiriya.

Sforzi per la pace

In un contesto così difficile proseguono comunque gli sforzi per promuovere la stabilità in Iraq: il segretario generale dell’Onu, Kofi Annan, ha infatti annunciato che una forza multinazionale, autorizzata dalle Nazioni Unite, potrebbe essere inviata nel Paese arabo dopo il passaggio di poteri, previsto il prossimo 30 giugno; quattromila soldati britannici andranno, inoltre, a rimpiazzare i militari spagnoli in fase di ritiro da Najaf.

Sotto inchiesta 6 ufficiali Usa per violenze su detenuti

E negli Stati Uniti il Pentagono ha intanto censurato per iscritto 6 ufficiali statunitensi, ritenuti responsabili delle violenze inflitte ai prigionieri iracheni nel carcere di Abu Ghraib. Il provvedimento è stato comunicato oggi, a poche ore dall’apertura della riunione del Comitato Onu sulla tortura. Continua infine l’alternanza di speranza e sgomento per la sorte degli ostaggi italiani ancora in mano alla guerriglia: proseguono infatti a ritmo serrato le trattative per il loro rilascio dopo il ‘no’ di una delle principali fazioni curde irachene alla richiesta dei rapitori di scambiare i tre sequestrati con membri di un gruppo integralista islamico detenuti nell’Iraq settentrionale. Da segnalare, infine, che la troupe del Tg5 in Iraq, guidata da Tony Capuozzo, ha subito un sequestro lampo, da parte di uomini armati, lungo la strada che da Kufa porta a Najaf. Portati in una moschea, i componenti della troupe sono stati rilasciati dopo circa venti minuti.

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