Iraq: marcia della pace su Najaf

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© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●

In Iraq, il dramma della violenza continua a devastare il Paese anche nel giorno della marcia della pace su Najaf, promossa dal grande ayatollah Al Sistani, da poco arrivato nella città santa.  Il servizio di Amedeo Lomonaco:

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Un’ennesima strage ha colpito l’Iraq: almeno 25 persone sono rimaste uccise ed oltre 60 ferite in seguito a violente esplosioni che hanno sconvolto la moschea di Kufa. Nel tempio si erano radunati centinaia di sostenitori del leader radicale sciita, Moqtada al Sadr, che si stavano preparando a raggiungere la vicina Najaf, città dove sono asserragliati proprio i miliziani dell’esercito del Mahdi. Altre 20 persone sono morte stamani, sempre a Kufa, quando colpi di arma da fuoco hanno preso di mira un corteo organizzato per salutare Al Sistani, la massima autorità spirituale sciita che ha invitato tutti gli iracheni a marciare sulla città santa. L’emittente televisiva al Arabiya ha riferito che l’ayatollah, accompagnato da migliaia di seguaci, è da poco arrivato a Najaf.

A Najaf tregua per 24 ore

E per consentire al religioso di avviare una mediazione con Al Sadr che ponga fine ai combattimenti tra truppe americane e forze regolari irachene contro i guerriglieri dell’esercito del Mahdi, il governatore della città santa ha deciso di decretare un cessate-il-fuoco di 24 ore. Il premier iracheno, Iyad Allawi, ha dichiarato, inoltre, che sarà offerta una tregua a Moqtada al Sadr e ai suoi miliziani se accetteranno di deporre le armi e di abbandonare il mausoleo dell’imam Ali. Un commando di estremisti islamici ha annunciato, infine, il rapimento di due parenti del ministro della Difesa, Hazim al Shalaan, chiedendo in cambio della sua liberazione il ritiro delle forze americane da Najaf.

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