Iraq: appello per si a referendum costituzionale
© Amedeo Lomonaco, Radio Vaticana ●
Potrebbe essere la svolta che l’Iraq attendeva da tempo: il Partito islamico, la principale organizzazione politica sunnita, ha lanciato un appello per il ‘sì’ al referendum costituzionale che si terrà sabato nel Paese del Golfo. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Un accordo e un annuncio ricompongono la frattura tra la maggioranza sciita e curda e la minoranza dei sunniti. L’intesa prevede la possibilità, per il Parlamento, di modificare alcuni articoli della Costituzione quattro mesi dopo l’approvazione del testo. L’annuncio del principale partito sunnita con un appello rivolto ai propri elettori a votare ‘sì’ al referendum costituzionale di sabato prossimo, consolida questa nuova sintonia nel sistema politico iracheno. Proprio i sunniti, contrari al modello federalista, erano stati, finora, i principali detrattori della Costituzione.
Iraq ancora instabile
Ma dopo questa intesa un’ampia partecipazione sunnita al referendum e un voto favorevole a larga maggioranza possono legittimare tutti i passi successivi del nuovo Iraq. Un Paese che, nonostante gli sforzi politici, continua comunque ad essere instabile: un attacco suicida contro una base militare nel nord del Paese ha provocato la morte di almeno 30 persone. A Baghdad il ministro iracheno per gli Affari regionali è sfuggito, stamani, ad un attentato e due soldati americani sono stati uccisi, ieri, a Ramadi.
Il futuro dell’Iraq e Al Qaeda
In questa cornice dominata dall’insicurezza, Al Qaeda intende preparare, inoltre, un piano per colmare il vuoto se gli americani dovessero andare via dall’Iraq. “Dobbiamo cominciare a prepararci”, si legge in una lettera inviata al terrorista giordano Al Zarqawi. E negli Stati Uniti cresce, infine, lo sgomento per tre recenti casi di suicidio tra i reduci dall’Iraq.